Caro Matteo, da uomo del fare ora pensa a chi davvero fa

Lettera aperta del segretario del sindacato di polizia Fsp, Giuseppe Brugnano, al ministro Salvini 

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    Di Giuseppe Brugnano*

    Caro Matteo,

    innanzitutto benvenuto nella città di Catanzaro da chi ha la responsabilità di rappresentare sindacalmente parte dei poliziotti che operano nella provincia catanzarese ed i colleghi iscritti alla Federazione Sindacale di Polizia. Chi ti scrive è un poliziotto che si occupa da tempo delle problematiche della categoria e che non intende darti del “Lei” considerandoti, per quello che ho visto e sentito, un politico fuori razza, uno che ha avuto il coraggio di sdoganare le felpe della Polizia di Stato, di solito abituate a recepire sputi e fango.

    Per cui il mio “benvenuto” nel capoluogo di regione della Calabria è contestualizzato esclusivamente ad aspetti tecnici nei confronti del responsabile del Viminale, indipendentemente dagli elogi o dalle contestazione preconcette che coloreranno la Tua tappa elettorale.

               Sei stato la vera novità per il nostro ambiente, provocatorio al punto giusto, utile per richiamare l’attenzione su tante tematiche di cui spesso non si discute perchè scomode, perchè è politicamente corretto non farlo. Hai indossato felpe multi disciplinari, richiami alla tutela dell’Operatore, prometti, (metaforicamente anche se in tanti non lo capiscono)  ruspe contro le illegalità manifeste, propositi di fermezza che non possono dispiacere chi serve lo Stato da tanto tempo e ha raccolto più frustrazioni che certezze, più infamità che lodi e encomi.

                Ora proprio perché abituati ad essere uomini del “fare” piuttosto che del “dire” vorrei richiamare la Tua attenzione sul disagio in cui vivono i poliziotti del capoluogo calabrese.

    Anzitutto dal punto di vista più propriamente logistico vorrei che tu avessi chiare le incredibili dinamiche che hanno coinvolto lo stato strutturale della Questura del Capoluogo della Regione Calabria (non quella che ora è Questura in attesa della definizione dei lavori strutturali, ma quella dell’edificio di Piazza Santa Caterina).

    I lavori di ristrutturazione iniziati da circa due anni, per problemi contingenti, sono stati interrotti. Ti chiedo davvero a nome di tutti i colleghi, Un intervento per accelerare l’iter, una Tua parola per sfrondare dubbi e incertezze operative. Gesti che sarebbero graditi a chi va peregrinando alla ricerca di un Ufficio, di una sedia e di un computer. Le soluzioni prospettate dai Questori (per quello che possono fare) hanno determinato la parcellizzazione del personale della Questura che si trova allocato in nuovi locali di Piazzale Le Pera (assolutamente non idonei) e ristretto presso i locali del Polifunzionale della Polizia di Stato di via Baarlaam da Seminara. L’unico dato che ha accomunato le strategie manageriali nel corso del tempo è la richiesta costante di sacrifici.

    Sacrifici e sacrifici che hanno urgente bisogno di essere ripagati. Sacrifici logistici sono stati richiesti al personale della Squadra Mobile accalcato presso le stanze del Polifunzionale che per destinazione sono considerate alloggi di servizio, sacrifici sono stati richiesti anche ai Sindacati che hanno diligentemente assecondato l’Amministrazione entrando in condominio all’interno della struttura del Poli, dividendosi le stanze.

                La situazione logistica del personale appare, oggi, assurda sotto molti aspetti. Anche se a me sembra che, con uno sforzo economico in più, sfruttando le vaste aree del polifunzionale e le moderne eco strutture in pre fabbricato, si potrebbero sistemare diverse articolazioni in spazi nuovi senza ricercare le soluzioni interne che non soddisfano nessuno e che danno più il senso di una “guerra fra poveri” che di una soluzione ottimale.

    Uno sforzo economico che potrebbe essere stimolato dalla Tua attenzione più volte dimostrata verso la categoria.

                 Vorrei che la Tua visita a Catanzaro non fosse solo legate ai temi politici e propagandistici ma vorrei che includesse anche un giro presso i Commissariati della provincia, Commissariati “difficili” come il Commissariato di Lamezia Terme o quello Sezionale di Catanzaro Lido.

    Il Commissariato Sezionale di Catanzaro Lido è ubicato nell’area più dinamica del capoluogo di regione, sia sotto il profilo degli interessi economico/commerciali e turistici, sia sotto il profilo dell’espansione urbana, che vede un lento spostamento della popolazione catanzarese verso l’area costiera, riguardo anche verso i comuni limitrofi (quello di Borgia e quello di Simeri). L’area costiera, anche perché zona di facile accessibilità e transito, già funge da polo di attrazione per la criminalità. Ma a tali, normali, fattori, è da aggiungere che il territorio “marinaro” e del limitrofo quartiere di S. Maria, sono quelli caratterizzati dalla maggiore criticità del territorio catanzarese, ovvero la presenza dei quartieri ad alta densità di cittadini di etnia rom che rappresentano una vera “piaga sociale” del territorio catanzarese. Le profonde problematicità dei numerosi nuclei familiari di etnia rom (circa 5.000 unità), hanno gravi ricadute sulla criminalità e sulla percezione di insicurezza dei cittadini, traslando di fatto sulle Forze dell’Ordine ogni effetto (dalle occupazioni abusive dell’edilizia residenziale, all’evasione dagli obblighi scolastici, fino a sfociare sulla criminalità di tipo predatorio, o allo spaccio di droga, agevolato dal contesto abitativo dei rom, i cui quartieri non hanno nulla da invidiare ai tristemente noti quartieri di Scampia, a Napoli, o dello Zen, a Palermo).

    Caro Matteo, non Ti nascondo che in questi quartieri “off limits” di Catanzaro, dei veri e propri enclave dell’antistato e fortini dell’illegalità, il mio gruppo sindacale insieme agli amici della redazione giornalistica CatanzaroInforma.it, che ospita questa lettera aperta, ci siamo spesi all’inverosimile per 5 anni consecutivi ad organizzare iniziative, tra l’altro in una data simbolo per lotta alla criminalità come il 19 luglio anniversario della strage di via D’Amelio, per sensibilizzare le Istituzioni territoriali a voler mettere mano concretamente in quelle zone.

    Purtroppo, investendo governi cittadini sia di centrodestra sia di centrosinistra, oltre alle nostre iniziative non vi è stato alcun seguito e, per cui, abbiamo deciso di rinunciare.

    Lo scopo primario per noi era ed è quello di voler far capire che in tali contesti l’emergenza sicurezza e legalità non è un problema di sola Polizia, ma , ahinoi, la politica cittadina si comporta come le tre scimmiette in questo contesto, non vede, non sente, non parla.

    Torniamo al tecnico, il Commissariato Sezionale di Catanzaro Lido ha subito nel corso degli anni un processo di costante depauperamento dell’organico: ogni trasferimento non è mai stato seguito da una sostituzione.

    A questo evidente depauperamento si è contrapposto un aumento di attività di ogni tipo determinato dalla recrudescenza delle attività criminali parallele all’espansione degli insediamenti abitativi e imprenditoriali. La zona fra l’altro è baricentrica rispetto alla sede dell’Università degli Studi di Germaneto e pertanto accoglie una nutrita e sempre più numerosa popolazione studentesca di cosiddetta “ fuori sede”.

    Il sacrificio degli Operatori del Commissariato assicura l’efficienza di un ufficio che, considerate le problematiche da gestire ed il carico di lavoro, dovrebbe avere ben altro organico.

    Si moltiplichi per 10 il disagio del Commissariato Sezionale di Lido e avremo la fotografia del disagio nel quale vivono i poliziotti del Commissariato di Lamezia Terme, una vera e propria frontiera fra la società civile e le consorterie mafiose che, come è noto, sono insediate in quel territorio. Anche qui non si registra sollievo per i sacrifici costanti del personale. Non esiste solo una sofferenza di organico per il contrasto alla criminalità organizzata ma anche gli uffici burocratici lamentano forti impasse a causa del mancato turn over.

    Si tratta signor Ministro di richieste di rinforzi minime, per Te piccole, ma che allieverebbero le giornate lavorative del personale incardinato che, a costo zero, sempre più anziano, assicura un trend soddisfacente. Uno, due uomini in più rispetto le risorse umane già stanziate

    La Questura di Catanzaro, come certamente saprai, è connotata come Questura di livello dirigenziale. Elevare l’organismo a Dirigenza Generale o la Squadra Mobile a Distrettuale con direzione da Primo Dirigente vuol dire soltanto accontentare la parte verticistica dell’Amministrazione, quella della dirigenza.

    Un iter che vede vertici innalzati, senza che un vero esercito sia messo nelle condizioni di agire, di produrre. Un paradosso che si perpetua da tempo ed ora, in ragione forse della fase più critica del mancato turn over, sembra essere realtà insostenibile. Elevare gli alti gradi e lasciare tutto il resto come prima se non peggio non Ti sembra assurdo? Non sarebbe stato logico, dopo aver elevato la Dirigenza strutturare anche gli organismi, aumentare gli uomini, aumentare le risorse?

    Un capoluogo di regione, la città di Catanzaro, dove tutto viene catalizzato in un centro di risoluzione di problemi incredibili attinenti la tensione sociale e l’elevatissimo grado di disoccupazione, non può godere di un Distaccamento del Reparto Mobile di Reggio Calabria che qui sosterebbe a costo zero. Perché costringere i contingenti di Reggio Calabria a continue trasferte verso il capoluogo in occasione di incontri di calcio, manifestazione delle svariate categorie che perdono il lavoro, della categorie che il lavoro se lo sognano, degli antagonisti incalliti e degli oltranzisti ever green?

    Signor Ministro, prendi a cuore quanto Ti ho rappresentato non solo per il benessere delle Forze dell’Ordine ma per la salvaguardia stessa dell’ordine pubblico della mia città e della mia provincia, con l’unico comune fine di garantire ai cittadini maggiore sicurezza.

    Con stima.

    *segretario nazionale FSP – sindacato di Polizia 

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