Tecnica e missione sociale:Le Pera, uno degli ultimi grandi penalisti

Il ricordo di Sergio Dragone: 'Era un socialista vero, un intellettuale che – come altri – aveva scelto un credo politico: gli uomini sono tutti uguali'

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    di Sergio Dragone

    C’era una tensione etica e ideale dietro i successi forensi di Gianni Le Pera, uno degli ultimi grandi penalisti della sua generazione. La competenza, la tecnica, l’eloquio, la saggezza, erano certamente elementi fondamentali. Ma in Gianni, così come lo ho conosciuto, la difesa dell’imputato era una sorta di missione sociale a salvaguardia dei diritti sacrosanti dell’uomo. Era un socialista vero, un intellettuale che – come altri – aveva scelto un credo politico che recitava: gli uomini sono tutti uguali. Come Pietro Mancini, come Mario Casalinuovo, come Bruno Dominijanni, tutti avvocati e tutti socialisti, Le Pera non esitava a difendere gli ultimi, anche quando era arrivato ad essere uno dei penalisti di grido del Foro di Catanzaro.

    Il socialismo non è solo una fede, mi diceva, è una cultura, una civiltà. Lo ricordo come fosse oggi intervenire ad un dibattito, da me organizzato, alla presenza di Gianni Baget Bozzo, il sacerdote genovese sospeso a divinis ed entrato in politica a fianco di Craxi. Gianni prese la parola per contestare alcune affermazioni dell’ex sacerdote e lo fece a modo suo, con intelligenza, arguzia e soprattutto con passione. Baget Bozzo ne restò incantato nonostante le critiche ricevute e mi sussurrò in un orecchio: “questo è un uomo di eccezionale qualità”. Ci sono altre due belle immagini di Gianni Le Pera che mi tornano alla mente.

    La prima è all’inaugurazione del Politeama, a cui non volle mancare, lui amante della cultura e della lirica. La seconda è in Sila, nella zona di Roncino, dove stavo facendo un’escursione con amici, quando me lo trovai davanti in sella ad un magnifico cavallo. Alto e imponente, sembrava uscito da un film! Un grande personaggio, un grandissimo avvocato, un grande socialista che mancherà molto a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Che la terra ti sia lieve, Gianni. 

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