‘Bisogna essere critici e costruttivi, nostra Europa ha duemila anni’

L'ex consigliere comunale  Roberto Rizza è intervenuto nel corso del dibattito con il Prof. Alberto Bagnai ha invitato l’opinione pubblica alla partecipazione

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    “Ritengo che organizzare un dibattito su un tema così importante come il futuro dell’Europa, mettendo per un attimo da parte gli slogan della campagna elettorale ed i tempi della comunicazione, in favore della riflessione e dell’approfondimento, fosse un dovere per noi e per chi, come noi, ritiene che la politica possa ancora essere spazio e strumento di formazione ed esempio”.

    Così Roberto Rizza si esprime a margine della visita in città del Prof. Alberto Bagnai, noto economista, Senatore della Lega e Presidente della Commissione Finanze di Palazzo Madama, intervenuto presso la biblioteca “De Nobili” nel corso del dibattito “Il futuro dell’Europa, tra prospettive e asimmetrie”.
    Un incontro molto partecipato che ha registrato il contributo anche dell’On. Domenico Furgiuele, deputato calabrese, di Lorenzo Speziali, in qualità di presidente dell’associazione “Italia Mediterraneo” e di Serena Notaro, consigliere comunale di Caraffa.

    “Criticare le politiche di questa Unione Europea – ha esordito Rizza – vuol dire riconoscersi nell’Europa unita in forma mitica, poetica e letteraria da duemila anni e avere a cuore, il futuro dei popoli europei, condividendone preoccupazioni e speranze”.

    Rizza ha poi continuato il suo intervento. “Ci sono delle convinzioni comuni che abbiamo il dovere di confutare. Mettere in discussione l’idea secondo la quale l’Unione Europea sia il più grande processo di pace degli ultimi settanta anni non vuol dire essere guerrafondai, ma essere attenti verso ciò che, in tanti, penso ai balcani, hanno vissuto fuori i nostri confini. Criticare le politiche di austerità fino ad oggi condotte non vuol dire essere irresponsabili, ma constatare come le stesse abbiano bruciato più Pil di quanto abbiano abbattuto il debito pubblico. Ed infine, parlare del fenomeno dell’immigrazione in chiave critica non vuol dire essere razzisti, ma avere la sensibilità di riconoscere come vitale e piena di umanità la necessità di parlare, prima di ogni cosa, del diritto taciuto per milioni di uomini e donne di non dover abbandonare la propria casa e la propria terra”.

    Rizza ha infine voluto chiarire le ragioni che lo hanno spinto ad organizzare l’appuntamento.
    “Ho voluto, condividendone l’idea e l’importanza con tanti amici, organizzare questo incontro perché penso che questa città stia vivendo un grave deficit di attenzione e discussione, tanto nei confronti dei temi che all’apparenza potrebbero sembrare più distanti, quanto nei confronti degli argomenti ritenuti di interesse più prossimo. Il tutto si traduce in un grave impoverimento della partecipazione pubblica ed in una distratta e deviata informazione generale. Tutti elementi che si muovono contro la possibile costruzione di una classe dirigente rinnovata, libera e critica, della quale questo territorio ha disperatamente bisogno”.

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