Figlio del boss insulta candidati antimafia e Gratteri: le reazioni

Post su facebook. Cirielli (Fdi): 'Intervenga Salvini' . Ferro: 'La minacce di questo rampollo di ‘ndrangheta dimostrano che il lavoro di Davi e Brugnano ha colto nel segno'

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    Insulti a Klaus Davi, Giuseppe Brugnano, segretario nazionale del sindacato di polizia Fsp, ed al procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, sono stati postati sulla sua pagina facebook da Marco Mancuso, figlio del presunto boss Giovanni, di Limbadi. Davi e Brugnano si erano candidati alle scorse elezioni comunali a San Luca, dove non si votava da 11 anni. La notizia – pubblicata sul Quotidiano del Sud – ha provocato una serie di reazioni.

    Il parlamentare di Fdi, Questore della Camera, Edmondo Cirielli, sollecita il ministro dell’Interno Matteo Salvini ad attivare “immediatamente tutte le procedure per garantire non solo la libera partecipazione democratica, in un territorio inquinato dalla ‘ndrangheta, ma soprattutto la sicurezza per affermare la legalità e la presenza dello Stato”.

    “L’arrogante violenza delle parole minacciose ed offensive scritte sui social contro Gratteri, Brugnano e Davi – afferma il deputato del Pd Antonio Viscomi – dimostra quanto sia ancora più efficace e quindi maggiormente temuta l’azione investigativa e repressiva della magistratura quando si salda alla reazione della società civile ed all’assunzione di responsabilità di coloro che intendono operare, a tutti i livelli, nella sfera politica ed amministrativa. Ciò che veramente fa paura alla criminalità, organizzata o meno, è che ognuno faccia il proprio dovere, piccolo o grande che sia, e lo faccia nell’interesse comune”.

    “Invito le autorità competenti a valutare l’opportunità di oscurare il profilo Facebook di Marco Mancuso, figlio del presunto boss di Limbadi, che ha rivolto commenti offensivi e minacciosi nei confronti del massmediologo Klaus Davi, candidato a sindaco di San Luca, del sindacalista di Polizia Giuseppe Brugnano, segretario nazionale del Fsp Polizia di Stato, e del capo della procura antimafia di Catanzaro Nicola Gratteri”.

    E’ quanto afferma il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, segretario della Commissione parlamentare antimafia. “Oltre che al procuratore Gratteri, già fatto oggetto di messaggi e commenti intimidatori da parte di appartenenti alle cosche – prosegue Wanda Ferro – rivolgo la mia solidarietà a Davi e Brugnano, coraggiosi ispiratori della lista che ha avuto l’innegabile merito di favorire il ritorno della democrazia a San Luca. Non è stata certo una operazione di ricerca di visibilità personale, ma anzi ha restituito all’opinione pubblica una immagine nuova e diversa di un paese che merita normalità. La minacce di questo rampollo di ‘ndrangheta dimostrano che il lavoro di Davi e Brugnano ha colto nel segno: la mafia teme i cambiamenti culturali più delle operazioni di polizia. Le cosche temono quella piccola grande rivoluzione che parte dall’assunzione di responsabilità di ciascuno, dalle scelte quotidiane di chi, nelle cose che fa, percorre la strada delle regole e non quella della sopraffazione. La cosche temono che i cittadini tenuti sotto la cappa della paura comprendano che un’altra realtà è possibile, che un altro futuro è possibile, e che la rivoluzione delle coscienze è un’onda inarrestabile, che non può essere frenata da minacce o atti di violenza.

    L’importante è che la comunità sia unita, che faccia da scudo a difesa di chi si schiera in prima linea, affinché non venga lasciato solo ed esposto alle ritorsioni. Per questo è importante far capire che le parole di odio del giovane Mancuso non sono che il grido di dolore di un leone da tastiera, e che dall’altra parte c’è una società di uomini e donne decisi a tenere la schiena dritta e a non avere cedimenti di fronte a chi deve sentire la responsabilità di avere macchiato di sangue una terra meravigliosa, di averne soffocato lo sviluppo e di avere negato un futuro a tanti suoi giovani. Per questo saremo sempre dalla parte di magistrati come Nicola Gratteri, degli appartenenti alle forze dell’ordine, dei giornalisti, degli insegnanti, degli amministratori sani e onesti, ma soprattutto dalla parte di quei giovani che rappresentano il futuro di quella Calabria che gente come quel Marco Mancuso continua a distruggere con la sua sottocultura di violenza e di morte, che non merita di aver voce”.

    ‘Considerando l’enorme e incomparabile divario umano, culturale, di valori e di personalità che separa coloro i quali hanno scritto, utilizzando i social, gli insulti rivolti ai “candidati antimafia” delle ultime elezioni di San Luca da chi, quegli insulti, li ha ricevuti, non bisognerebbe nemmeno aprire una discussione. Ma dal momento che i social, appunto, offrono un megafono anche a chi non merita le più elementari libertà, sentiamo il dovere civico di difendere ed esprimere la nostra solidarietà al nostro socio e amico di sempre Giuseppe Brugnano, nonché a Nicola Gratteri e a Klaus Davi. Sono loro, infatti, i destinatari delle attenzioni social provenienti da un post pubblicato su un profilo facebook riconducibile ad ambienti loschi’. Lo afferma in una nota stampa il comitato civico indipendente Catanzaro nel cuore.  ‘Dando per scontato che la magistratura non starà ferma rispetto a simili volgari attacchi – prosegue – riteniamo importante che si alzino più voci per condannare le parole di odio provenienti da chi fa del malaffare il proprio strumento di vita. A noi piacciono gli “scribacchini” che usano le parole per condannare le mafie; a noi piacciono i “collaboratori di giustizia” che si pongono dalla parte dell’onestà; a noi piacciono i “poliziotti” che si espongono in prima persona per contrastare i delinquenti. A loro va la nostra totale e incondizionata solidarietà. Ai poveretti, nel corpo, nello spirito e nella mente, che usano i social per insultare chi porta avanti battaglie di civiltà e di giustizia, auguriamo soltanto di poter trovare il buon senso e scoprire la bellezza della verità. Guadagnerebbero le loro stesse vite. Perché ogni vita deve avere una grande dignità e un impatto positivo nelle comunità, come ci ricordano “scribacchini”, “collaboratori di giustizia” e “poliziotti” caduti nell’adempimento del proprio dovere, contro l’ignoranza barbarica – concludono –  della cultura mafiosa che – da quando ha imparato a scrivere – utilizza anche i post su facebook’.

    Oscurare  la pagina del profilo social di Marco Mancuso” . È questa la richiesta del circolo “Almirante” di Fratelli d’Italia di Catanzaro. “Dopo le minacce e gli insulti pubblicati sul profilo Facebook da parte del  figlio del presunto boss di Limbadi, Marco Mancuso,  rivolti al nostro amico Giuseppe Brugnano e a Klaus Davi, candidati alle elezioni amministrative di San Luca (dove non si votava da 11 anni) che hanno fatto una campagna elettorale incentrata sulla lotta alla mafia, e ai post offensivi rivolti al procuratore Gratteri; ci sembra doveroso eliminare dai social il profilo in questione. Nel pieno rispetto delle regole, della solidarietà, del “vivere civile”. Nel pieno rispetto di un’intera regione che , finalmente, ha alzato la testa per dire basta all’illegalità. A tal proposito, segnaliamo lo spettacolo  “Perché non accada mai… mai più!“ per ricordare Peppino Impastato, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. La rappresentazione teatrale  verrà portata in scena da piccoli attori  domani 14 giugno alle ore 20 presso la parrocchia Santa Teresa di Gesù Bambino nel quartiere Lido di Catanzaro, in località Giovino. Educhiamo alla legalità!”.

     

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