Settembre al Parco, Lucchino: ‘Ritorni internazionale’

La riflessione di uno degli ideatori della kermesse

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    Riceviamo e pubblichiamo

    “Ho avuto modo di leggere, su diversi giornali, una disputa politica che ha tirato in ballo Settembre al Parco e, perdonatemi, non posso non sentirmi chiamato in causa come accade ogni volta che qualcuno cerca di approfittarsi di questa manifestazione per darsi lustro e risalto. Ancora una volta mi preme ribadire, per i distratti e le orecchie da mercante, che l’idea primaria è del sottoscritto il quale, a partire dal 2007, la presentò alla Provincia di Catanzaro proponendo nome della rassegna e una rosa di artisti. La prima edizione nacque da una serie di circostanze per le quali ebbi la possibilità di avere in contemporanea la disponibilità di Billy Cobham e Martha Reeves. Uno dei più grandi batteristi al mondo e una leggenda del soul e del rhythm`n`blues, inserita nella hall of fame della mitica Motown e nella hall of Fame del Rhythm&Blues, insieme nella loro unica data italiana e per giunta a Catanzaro. Da allora furono 8 edizioni che portarono Settembre al Parco ad essere inserito tra i festival internazionali di maggior rilievo, dove ogni anno venivano scelti i nomi da presentare al pubblico grazie anche al prezioso contributo dell’ingegnere Rino Amato e dell’allora Presidente On. Wanda Ferro. Questo per dare un’idea di partenza. Resto però stupefatto per la “discussione” politica che nulla avrebbe a vedere con la rassegna se non per il fatto che venga usata per fini elettoralistici da parte di chi da prima ne ha decretato il declassamento vantandosene poi come se avesse scoperto l’acqua calda. Superflue parole sono state spese in questi giorni riguardo ad un bene che appartiene in primis ai catanzaresi e che, fino all’edizione del 2014, era riconosciuta a livello internazionale e che oggi non può diventare solo un gingillo con il quale fare e farsi gratuita propaganda. Non è compito mio esprimere pareri sulle varie posizioni e discussioni politiche di una città che non è la mia seppure mi abbia sempre accolto bene. Quello che mi preme però è invitare alla riflessione i lettori più disattenti riportando integralmente le parole espresse dall’ex Presidente della Provincia, Bruno, e rivolte a quello attuale Sergio Abramo: “Per quanto riguarda Settembre al Parco, rivendico di aver rilanciato questa manifestazione dandole un respiro regionale”. Nel periodo precedente, quello dell’amministrazione Ferro, tutto era troppo internazionale. Perché Catanzaro avrebbe dovuto continuare ad avere una esposizione sopranazionale con artisti che vennero per le uniche date in Italia e altri per le uniche date in Europa? Li ricordo a futura memoria: Billy Cobham, Martha Reeves, Percy Sledge, Brian Auger, Eddie Floyd, The Miracles, Ben E. King, Dana Fuchs, Dollar Brand, Tony Hadley, Joan Armatrading, Ian Hunter, Jefferson Starship, Canned Heat, David Marks, Jack Bruce, The Yardbirds, Big Brother & the Holding Co. e the Shadows of the 60’s. Perchè Catanzaro dovrebbe essere celebrata per aver ospitato questi grandi nomi della musica? E soprattutto per quale motivo il concerto di Jack Bruce a Catanzaro deve essere ricordato come l’ultimo in assoluto di un artista che ha segnato una generazione? E perché si è dovuto assistere alla eccellente performance di un artista come Dollar Brand? A chiusura, quello che mi preme dire e che oso sperare è che Settembre al Parco ritrovi la sua vera identità e che riprenda il suo respiro nazionale e internazionale. Un ultimo pensiero, quello più importante, va a Rino Amato con il quale, nel corso di quelle 8 edizioni, abbiamo collaborato, vagliato e stabilito riuscendo, alla fine, a presentare sempre artisti di grande qualità. Le sue conoscenze e la sua grande cultura sono stati da stimolo per dare e fare sempre meglio. Spero sinceramente che una nuova edizione della rassegna venga dedicata a lui per ciò che ha rappresentato e per ciò che ha fatto affinchè Settembre al Parco fosse quello che era: una manifestazione di grande respiro internazionale”.

    Giacinto Lucchino

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