Integrazioni pagamenti dipendenti Poste: vertenze Cgil

La nota del segretario provinciale Massimo Adria 

Più informazioni su


    La Slc Cgil Poste Catanzaro  – si legge in una nota stampa a firma del segretario provinciale Massimo Adria – ha avviato una campagna di vertenze, partendo dalle sentenze della Cassazione che forniscono gli strumenti per richiedere le somme dovute per anni di pagamenti irregolari degli elementi retributivi dei lavoratori part-time del recapito e della sportelleria, portando in giudizio le posizioni retributive di un primo gruppo di lavoratori.

    Il vulnus è da ricercare nel criterio in ccu Poste Italiane quantifica la retribuzione del personale part time verticale sulla base del «peso effettivo» di un’ora nel mese di riferimento, realizzando una perfetta corrispondenza oraria con la retribuzione del dipendente full time. Il «peso effettivo orario» viene calcolato dividendo le ore teoriche di lavoro mensile (156) per quelle effettive del mese di riferimento.Un’ azienda virtuosa ed eticamente corretta non può ignorare il principio, fondamentale che si evince nella declaratoria, di non discriminazione del lavoro part-time.

    Sulla base di quanto sopra esposto, il 27/06/19 il tribunale di Lamezia con sentenza nr 363/2019 RG 740/2018 ha condannato Poste italiane spa a corrispondere la differenza retribuitiva ad un primo gruppo di 5 lavoratori che, avendo affidato alla nostra struttura territoriale la tutela dei loro diritti di dipendenti Poste italiane , si è visto ridurre il gap tra diritti e doveri, tra potere datoriale e diritto del lavoratore imponendo un onere di ca 7.000 €, a titolo di differenze retributive ad un management aziendale poco attento alle rivendicazioni dei lavoratori CGIL. E questo è solo l’inizio”.

    Più informazioni su