Pubblicazione sul web voti esami, Garante: nulla di discriminatorio

Antonio Marziale chiamato in causa da Codacons dopo articolo Catanzaroinforma. " Assurdo chiedere equiparazione per decreto del merito al non-merito" 

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    Nei giorni scorsi Catanzaroinforma ha pubblicato,  in un articolo peraltro molto letto e condiviso i nomi degli studenti dei ragazzi che frequentavano la scuole medie catanzaresi che avevano ottenuto il voto massimo, dieci o dieci e lode, agli esami di terza. La pubblicazione, che aveva come semplice obiettivo dare una ulteriore gratificazione a giovani che secondo la valutazione dei loro insegnanti erano da considerarsi delle eccellenze in questa fase del loro percorso di istruzione, era stato bollato da alcuni come discriminatorio e diseducativo. Soprattutto Codacons nella persona di Francesco Di Lieto aveva richiesto l’intervento in merito dell’ufficio del garante per l’Infanzia e l’Adolescenza Antonio Marziale. Una presa di posizione che arriva oggi e che riportiamo integralmente, rilevando soltanto come la nostra redazione abbia operato rispettando ogni regola deontologica.

    “Il Codacons della Calabria ha chiesto al Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, di intervenire in merito alla pubblicazione dei voti eccellenti ottenuti da alcuni bambini nelle scuole sui mezzi d’informazione, ritenendole discriminatorie per gli altri bambini.
    Il Garante che, nelle commissioni ministeriali preposte a redigere le leggi tuttora in vigore in materia di rapporto tra media e minori, ha giocato un ruolo di primissimo piano, così risponde: “Ritengo inammissibile quanto chiesto dall’associazione dei consumatori perché i bambini non possono essere evidenziati dalla stampa solo quando versano in condizioni di degrado o di pericolo. Quand’invece i bambini risultano essere meritevoli, l’informazione non solo può, ma deve riconoscere il merito. Far salire sul podio il primo arrivato  in una gara è discriminante per chi è arrivato dopo? No. Casomai è da sprone affinché chi è rimasto indietro migliori nel tempo. La scuola è anche una gara a chi arriva primo, perché no? Stando al ragionamento del segnalante allora non si dovrebbe bocciare per non discriminare i bocciati rispetto a quanti sono stati promossi. I giornali, sin dai loro albori, hanno da sempre pubblicato e continuano a farlo le migliori pagelle e sarebbe discriminante per i meritevoli non continuare a farlo, anche perché interrompere potrebbe significare privare i meno bravi di riferimenti, quali sono i più bravi”.
    “In quanto poi alla dichiarazione rilasciata alla stampa dal responsabile dell’associazione  – incalza Marziale – che recita testualmente: “Senza un intervento del Garante non avremmo titolo per lamentarci se ogni anno si registrano dalle scuole dell’infanzia fino alle superiori aggressioni di genitori agli insegnanti come reazione a richiami e brutti voti”, mi preme evidenziare l’irresponsabilità del concetto. In italiano, quanto scritto dal Codacons, significa che i genitori degli studenti bocciati sono legittimati a reagire nei confronti degli insegnati qualora io non intervenissi, nelle funzioni di Garante, a mettere sullo stesso piano meritevoli e immeritevoli, per la serie “questo e quello per me pari sono”. Trovo inopportuno, irresponsabile e pericoloso un simile pensiero, perché ciò che viene chiesta è l’equiparazione del merito al non-merito per “decreto del Garante”, cioè abbassiamo la cresta ai migliori e facciamola alzare ai meno migliori. Certo, poi però non lamentiamoci se studi di impreparati occuperanno posti di responsabilità, invece, destinati ai più preparati che saranno così costretti ad andare via.
     “Non ci sono le benché minime condizioni affinché io apra un procedimento – conclude il Garante – e chiedo al Codacons di voler rettificare la parte in cui “imputa” ad un mancato mio pronunciamento la responsabilità di aggressioni a docenti. Quanto richiesto non solo è inammissibile, ma a tratti farneticante”.

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