Magna Graecia Film Festival: stasera la prima da non perdere (VIDEO)

Casadonte: 'Siamo riusciti a storicizzare un evento, quando la Calabria negli ultimi tempi non è riuscita a storicizzare nulla'


«Venite a vedere quello che abbiamo costruito, venite a vedere la selezione delle opere prime e seconde che abbiamo fatto, prima di tutto». E’ un invito a partecipare concretamente, quello rivolto a tutti questa mattina alla conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2019 del Magna Graecia Film Festival dal suo ideatore e direttore artistico Gianvito Casadonte. Se infatti il programma dei film che saranno proiettati, così come quello dei libri della nuova sezione Magna Graecia Book Festival – direzione artistica di Andrea Di Consoli -, sono stati già resi noti nei giorni scorsi, l’occasione della conferenza del taglio del nastro è stata quella per riflettere, insieme ai partner istituzionali, sull’intero progetto Mgff, sui risultati raggiunti in questi sedici anni e su quanto ancora potrebbe essere fatto e lo sarà. 

«Mi spiace che molte volte manchi la cultura per capire questo passaggio – ha detto ancora Casadonte -. Siamo riusciti a storicizzare un evento, quando la Calabria negli ultimi tempi non è riuscita a storicizzare nulla. Ma è solo così che possiamo cambiare il passo». «Avete già visto la struttura? Il palco è il palco del Papa. Ci sono tra i 2000 e i 2500 posti. E abbiamo anche due gruppi elettrogeni, quest’anno», ha detto strappando qualche risata, ricordando l’intoppo dello scorso anno, quando ci fu qualche problema di tipo tecnico, proprio in merito alla corrente elettrica. «Quello è stato un momento difficile, che può capitare, ma allo stesso tempo importante. L’attenzione al fatto e la vicinanza anche della stampa, ci ha fatto capire che in questi anni tutto il lavoro fatto non è stato vano. Abbiamo costruito un grande festival». Un passo alla volta, come è stato anche per i festival più grandi, anche a livello internazionale. C’è di più, però, oltre alle difficoltà del territorio in cui nasce il Magna Graecia, poiché il lavoro del festival non si limita solo ai circa dieci giorni di rassegna, ma dura tutto l’anno: «Non possiamo dimenticare la produzione del film Calibro 9 – ha detto -, che con le sue riprese ha lasciato nelle casse delle strutture calabresi tra i 300mila e i 350mila euro». Casadonte, poi, è andato oltre, proiettato sempre al futuro: «Si potrebbero fare anche più proiezioni nel corso della stessa giornata, ma ancora non siamo pronti come pubblico a qualcosa del genere. Le proiezioni devono vedere sale piene, anche ad orari diversificati. Ci si può lavorare. Così come ad altre idee per valorizzare sia il quartiere marinaro, sia il centro storico, ma ci sono costi da sostenere, non è così semplice». Il vero orgoglio, ripetuto a più riprese nel corso della conferenza, da parte di Casadonte, è nell’avere costruito uno staff di giovani e giovanissimi  che «da mesi lavorano in maniera certosina. Sono felice per il gruppo di ragazzi che amano questo festival, siamo cresciuti insieme, sono diventati bravi, adesso sto iniziando a fare qualche passettino indietro, lasciando spazio a loro – ha ammesso -. Il festival sta assumendo adesso i contorni di quello che avevo in mente già da subito con mio fratello Alessandro: se non ci fosse stato l’amore per la propria terra, per le proprie radici, per il cinema e per i giovani che stanno iniziando questo percorso, non ci sarebbe stato il Mgff. E’ una manifestazione fatta con grandi sacrifici, ma che rimane gratuita, e non è una cosa scontata, non a questo livello. Ogni anno cerchiamo di migliorarci. Ci vogliono addormentati, ma basta venire a vedere quello che abbiamo fatto, tutti insieme, per renderci conto di quanto possiamo ancora fare». Proprio della caparbietà dei fratelli Casadonte ha parlato il vice sindaco di Catanzaro, Ivan Cardamone: «E’ da ammirare chi  vede le potenzialità di questa città, scegliendo di rimanere. Sa che non è facile, ed è qui che deve intervenire la politica, aiutando queste realtà». Con le istituzionalizzazioni, ad esempio, cosa che il Comune di Catanzaro ha fatto con il Magna Graecia, accompagnandolo nel suo percorso negli ultimi anni: «Bisogna valorizzare e dare sempre più spazio a queste realtà – ha affermato l’assessore al Turismo Alessandra Lobello -. Come risposta a qualsiasi campagna denigratoria, bastano i numeri, i risultati. Ai cittadini va il compito di goderselo, questo festival, alla politica il compito di contribuire a migliorarlo sempre più». 

«Più che di amore, parlerei di sogno – ha detto il presidente del Consiglio comunale Marco Polimeni -, ma anche di merito, nel senso di concetto giusto delle scelte, e di racconto, quello che tutti noi dovremmo fare come autori della Calabria vera, positiva». «Vogliamo raccontare le cose buone che abbiamo in Calabria – è stato il commento di Casadonte -, e vedrete in questi giorni anche gli spazi che la stampa nazionale ci riserverà e che mostreranno una Calabria che lavora e che vuole migliorare». 

Il programma del Festival sarà come al solito ricco di proiezioni e incontri: oltre agli appuntamenti della nuova sezione “book”, ci saranno anche le masterclass – in più luoghi della città, non solo nel centro storico -, e ancora performance musicali con Teresa De Sio, i Selton, il Trio Appassionante, ci sarà anche Giulia Penna. Tutte le serate saranno presentate da Carolina Di Domenico, «E’ la persona giusta – ha detto Casadonte -, è elegante, ci sa fare con il pubblico, e anche a Taormina è stata meravigliosa. E’ una conduttrice straordinaria, mi auguro che riesca nel prossimo futuro a fare qualcosa di davvero importante anche in Rai». Squadra vincente non si cambia, per intenderci.

Carmen Loiacono