Omicidio Gentile, Cassazione: omicida vessato e provocato

Depositate motivazioni della sentenza della Suprema Corte che annulla la condanna di Nicolas Sia e che aveva escluso provocazione alla base del delitto

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    E’ stata depositata la sentenza della Corte di Cassazione che lo scorso 30 maggio ha annullato il processo d’appello per l’omicidio di Marco Gentile avvenuto il 24 ottobre 2015 nei pressi di via Nunzio Nasi a Catanzaro e quindi la condanna a Nicolas Sia a sedici anni di reclusione. Tale annullamento è limitato ” all’attenuante della provocazione e al trattamento sanzionatorio e rinviando per nuovo giudizio su tali punti ad altra Sezione della Corte di Assise di Appello di Catanzaro”.

    “La Corte di secondo grado – si legge nelle motivazioni – elabora una articolata ricostruzione dei fatti e individua, senza fratture logiche, una serie di condotte vessatorie di cui Sia Nicholas è stato per lungo tempo vittima .Tali condotte vengono definite dai giudici di secondo grado in termini di vero e proprio bullismo prolungato, e uno dei principali autori di tali vessazioni in danno del Sia – sempre a dire della Corte di Assise di Appello, in rapporto all’esame delle fonti dimostrative – era proprio Gentile Marco (viene citato l’episodio, sostanzialmente estorsivo, della sottrazione di un apparecchio per videogiochi da parte di Gentile Marco ed in danno di Sia Nicholas).
    Ora, – si legge –  è logico ritenere che tale aspetto del fatto – e non già la semplice esclusione dell’aggravante dei motivi futili – dovesse essere valutato ai fini della ricorrenza della circostanza attenuante della provocazione, sia pure nella particolare forma della cd. provocazione ‘per accumulo”.
    Le parti civili sono difese dai legali Alessio Spadafora, Arturo Bova, Antonio Lomonaco e Antonio Ludovico. La nuova data del processo di secondo grado non è stata ancora fissata.

    Ro.tol.

     

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