Umg, Costanzo: ‘Si segua la linea della trasparenza’

Concorsi e selezioni nel mirino del presidente della IV Commissione consiliare

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    La IV Commissione consiliare “Politiche sociali, cultura, pubblica istruzione, sport” del Comune di Catanzaro presieduta da Manuela Costanzo ha affrontato in seduta straordinaria il tema della trasparenza nei concorsi pubblici dell’Università Magna Graecia. Questo perché, si legge nella relazione depositata agli atti, “poco più di un mese fa su tutti i giornali nazionali fece clamore l’inchiesta partita dalla Digos della Questura di Catania, denominata “Università bandita” che vede coinvolto il Rettore di Catania Francesco Basile insieme al suo predecessore, Giacomo Pignataro e che, secondo le risultanze investigative ad oggi emerse, pare abbiano attuato un sistema finalizzato a commettere un numero indeterminato di reati per alterare il naturale esito dei bandi di concorso per il conferimento degli assegni, delle borse e dei dottorati di ricerca, per l’assunzione del personale tecnico-amministrativo, per la composizione degli organi statutari dell’Ateneo, per l’assunzione e la progressione in carriera dei docenti. Per le elezioni del CdA, addirittura, sarebbero anche stati usati dei ‘pizzini’ per i componenti del Senato accademico. Un indagine che ha toccato, tra i vari, anche docenti dell’Università di Catanzaro nelle persone, i cui nomi sono usciti sulla stampa nazionale: Stefano De Francisci, Paolo Navalesi ed Enzo D’Agata. Ma, non risulta, almeno pubblicamente, che il management dell’Università Magna Graecia si sia occupato della questione. Si ritiene, invece, che a seguito di questa inchiesta occorra una maggiore attenzione sulle selezioni che vengono fatte all’interno degli Atenei, incluso quello della nostra città che, come ha rilevato il Censis, non naviga in ottime acque in comparazione con le Università italiane di analoghe dimensioni, con alle porte (aprile 2020) la verifica dell’Anvur sui requisiti di qualità, efficienza ed efficacia delle attività svolte”. Sotto la lente della commissione sono passati due concorsi per Cococo nell’Area Affari Legali e Negoziali, uno indetto con Decreto Rettorale 626 del 22 maggio e poi revocato senza motivo con 850 del 17 luglio 2019, nonostante la commissione esaminatrice nominata con D.r. 660 del 5 giugno 2019 si fosse riunita il 12 giugno, si legge nel verbale, “per l’apertura dei plichi pervenuti, la verifica dei requisiti di ammissione e l’assegnazione dei punteggi relativi alla valutazione dei titoli prodotti” . L’altro concorso, indetto per analogo posto con Decreto Rettorale 603 del 27 maggio 2019 ha visto prorogarsi senza motivo, dal 3 al 5 giugno, il termine di presentazione delle domande (con salvezza di quelle già pervenute) con Avviso “Errata corrige” del DG Roberto Sigilli del 29 maggio 2019. Successivamente, Con D.R. 707 del 14 giugno 2019 si prendeva atto della “sopravvenuta impossibilità di due membri della commissione esaminatrice”, mentre pare, secondo la relazione depositata, che chi ha vinto il concorso sia persona con legami professionali e politici con un membro di quello stesso Cda universitario che aveva indetto la procedura. La Presidente Costanzo, che vuole vederci chiaro e chiederà accesso agli atti, ha dichiarato “tra revoche e proroghe immotivate di selezioni e ipotetici casi di conflitti di interesse, il management universitario, ma anche la politica cittadina, la commissione consiliare istruzione e l’assessore con delega ai rapporti con l’Università, devono approfondire e garantire la massima trasparenza nelle procedure, elevare la qualità dell’offerta formativa e l’efficienza della burocrazia interna”.

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