‘A Lido ormai tutto si fa nell’area porto, il cuore è abbandonato’

A parlare è Raffaele Greco, 91 anni, che dagli inizi del '900 gestisce attività commerciali stagionali nella parte più antica della Marina


Una vita trascorsa al servizio dei clienti. La gentilezza e la cortesia a ribadire una tradizione che nasce ai primi del ‘900. Amore incondizionato verso la Marina di Catanzaro. Stiamo parlando di Raffaele Greco, per tutti don Raffaele, proprietario del Lido Greco, che nonostante le sue 91 primavere conserva la stessa energia e lo stesso ardore di un ragazzino. Una forza della natura, don Raffaele, che oggi come ieri gestisce la sua “creatura” con l’entusiasmo e la professionalità da tutti riconosciuta.

“Sono il decano in questo complicato ed affascinante mestiere, ci dice con una punta d’orgoglio, e so quanta fatica c’è dietro la gestione di un lido. Per questo oggi mi sento un po’ amareggiato”.

Gli chiediamo da cosa derivi l’amarezza, e lui senza esitare un attimo ci risponde: “Forse non ci avete fatto caso, ma il cuore di Catanzaro Lido è stato abbandonato a se stesso. Tutte le attrazioni si sono spostate verso il porto e qui la sera è un deserto. Prima il Festival del cinema, poi la manifestazione di degustazione di cibi nell’area Teti, quindi la ruota panoramica sempre in zona porto. Chi ha finanziato questi eventi? E perché solo in quella zona? Nulla da dire circa queste iniziative che arricchiscono e rendono appetibile Lido, ma bisognerebbe, secondo me, pensare anche a questa parte di Marina dove insistono numerosi lidi che si sono visti tagliati fuori con una perdita di introiti importantissima. Bisognerebbe avere una visione globale di questo quartiere, e dico questo parlando a nome di tutti i gestori dei lidi”.