Circoli Pd: su prossime scelte iscritti siano coinvolti

Non aggirare il punto di vista della base del Partito, dei suoi militanti e dei suoi iscritti che non hanno bisogno né di improvvisati kapò né di feudatari 

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    La gravità della situazione politica nel Paese, – scrivono in una nota conigiunta Francesco Mercurio – Segretario Circolo PD Satriano, Lucia Minerva – Segretario Circolo PD Centrache, Antonio Iamello – Segretario Circolo PD Vallefiorita, Alberto D’Arrò – Segretario Circolo PD Soveria Mannelli, con una crisi i cui sbocchi sono ancora tutti da decifrare, unita alla complessa lettura di quella regionale consiglierebbe esposizioni prudenti, ragionate e con l’equilibrio che viene imposto dalla chiara difficoltà del PD che, in Calabria, è in una condizione di difficoltà aggiuntiva determinata da “gestioni” approssimative ed inadeguate che nessuno può rimuovere e che ne hanno determinato il commissariamento. Stridono fortemente, pertanto, le parole utilizzate dal Responsabile nazionale Mezzogiorno Nicola Oddati che, teutonicamente e “manu militari”, ritiene di imporre linee politiche, condotte e percorsi con modalità lontanissime dal disegno ricostruttivo lanciato da Zingaretti che postulava il ritorno ai territori ed all’ascolto delle realtà impegnate nella dura trincea e prima linea politica nella nostra Regione e nel Paese come metodo irrinunciabile per rilanciare il Partito sfuggendo alla “liquidità” ed alla tragica personalizzazione che avevano ovunque compresso spazi di partecipazione anche nelle realtà territoriali. Quella stagione è stata spazzata via ed è contraddittorio e sconcertante riproporre schemi che, inadeguati nella lettura della realtà, pretendono di “interpretarla” unilateralmente e con l’obiettivo di comprimere democrazia e partecipazione democratica rifugiandosi in meccanismi che hanno sempre determinato pericolose torsioni democratiche e drammatiche sconfitte. Ed è per questo che abbiamo l’obbligo di ricordare ad Oddati che lo Statuto del Partito, quello nazionale e quello regionale, lo stesso Codice Etico, parlano inequivocabilmente rispetto alle scelte che dovranno compiersi e che risiedono nella piena sovranità degli iscritti al PD che non sono stati e non possono essere commissariati da nessuno essendo la parte viva ed operante della nostra comunità politica; è bene che si sappia, ad ogni latitudine, che soltanto quelle regole devono indicare la strada maestra per le scelte che in Calabria dovranno compiersi tanto su eventuali elezioni politiche anticipate quanto su quelle Regionali che non potranno consentire a “protetti”e “paracadutati” di “bypassare” ed aggirare il punto di vista e le chiare prerogative, non delegabili ad alcuno, della base del Partito, dei suoi militanti e dei suoi iscritti che non hanno bisogno né di improvvisati kapò né di feudatari estivi privi di qualsiasi delega di rappresentanza.

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