Violenza, prime applicazioni catanzaresi del Codice Rosso.Cosa prevede

La nuova normativa contro i maltrattamenti domestici entrata in vigore il 9 agosto si muove su due direttrici: celerità delle indagini ed inasprimento delle pene

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    Una esecuzione della misura degli arresti domiciliari, tre divieti di avvicinamento alla parte offesa (uno a Catanzaro e due a Lamezia), una custodia cautelare in carcere, due ammonimenti a carico di un 49enne e di un 32enne in aggiunta ai due provvedimenti di cui abbiamo dato conto questa mattina. E’ questo in sintesi il bilancio dell’attività della Questura di Catanzaro in materia di repressione della violenza domestica e in particolare di genere relativamente agli ultimi tre mesi. La materia, complessa, è oggi disciplinata anche dalla legge 69/2019 denominata codice Rosso entrata in vigore lo scorso 9 agosto approvata definitivamente a luglio al Senato. Ma cosa prevede codice Rosso e in che modo può essere un antidoto contro la violenza domestiche e in particolare sulle donne?

    Celerità e severità  La nuova legge, che si compone di 21 articoli si muove su due direttrici. La contrazione dei tempi che intercorrono tra la denuncia della vittima e l’adozione di provvedimenti e l’inasprimento della pena. Sotto il primo aspetto in particolare i primi tre articoli della legge 69/19 intervengono sul codice penale prevedendo, a fronte di notizie di reato sui delitti di violenza domestica e di genere che la polizia giudiziaria, acquisita la notizia di reato, riferisca immediatamente al pubblico ministero, anche in forma orale. Alla comunicazione orale seguirà senza ritardo quella scritta. Il pubblico ministero, entro 3 giorni dall’iscrizione della notizia di reato, assume informazioni dalla persona offesa o da chi ha denunciato i fatti di reato e nel caso scattano le indagini di polizia giudiziaria.

    Pene più aspre Viene poi rafforzato il divieto di avvicinamento la cui violazione è punita dal carcere sino a tre anni, vietato il matrimonio forzato (fino a 5 anni) con aggravanti per i matrimonio tra minori, reclusione da uno a sei anni per chi chi realizza e diffonde immagini o video privati, sessualmente espliciti, senza il consenso delle persone rappresentate per danneggiarle a scopo di vendetta o di rivalsa personale. Questi alcuni delle novità previste.  La nuova legge prevede inoltre ipotesi di ergastolo per omicidio aggravato, reclusione da 8 a 14 anni in caso per chi causa lesioni permanenti personali gravissime, come la deformazione o lo sfregio permanente del viso e fino a 24 anni per delitti di violenza sessuale.

    Dati preoccupantiGrazie alle normative sempre più sensibili ed alla competenza umana – si legge in una nota della Questura di Catanzaro –  e professionale del personale della polizia di stato, come si vede, sono numerosi i casi di denunce.Il dato è preoccupante da un lato per il numero delle situazioni esistenti che interessano in maniera trasversali tutti, giovani e meno giovani, italiani e stranieri, di qualsiasi cultura e ceto sociale, ed è incoraggiante dall’altro perché le donne stanno acquisendo consapevolezza e coraggio per denunciare.Resta comunque amaro constatare quante “relazioni malate” legano le persone, nel caso specifico riguardano i rapporti uomo/donna ma numerosi sono i casi che si registrano anche nelle relazioni quotidiane al di là del genere.

    L’appello della Questura  Si dovrebbe fare una seria riflessione ed iniziare ad educare i figli, fin dalla più tenera età, a sapersi rapportare all’altro con rispetto avendo la forza interiore di rispettare le scelte dell’altro imparando a superare adeguatamente la fine di un amore, di un matrimonio, di un rapporto. Imparando – conclude la Questura – a fidarsi degli organi istituzionali preposti e delle normative esistenti per dirimere controversie senza pensare di potersi fare giustizia da soli. La Polizia di Stato, con personale sempre più specializzato, resta a disposizione per ascolto, consigli, suggerimenti nei propri uffici o telefonando al 113 o scrivendo a questore.cz@poliziadistato.it – spazioascolto.cz@poliziadistato.it .

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