Comune, si riparte tra pendenze giudiziarie e incertezze politiche

Maggioranza e opposizione cercano vecchie identità e forse nuovi leader 

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    Di Giulia Zampina

    Non è ancora aria di grande rientro e nemmeno fine anno e quindi tempo di bilanci, ma la fine dell’estate porta con se’ qualche riflessione su questioni rimaste aperte. Questioni che inevitabilmente si intrecciano e intrecciandosi, a volte, separano destini che sembravano promessi.

    Sul Comune di Catanzaro, inteso come gestione politica/amministrativa, ad esempio resta da capire quale sarà l’evoluzione, anche giudiziaria, di alcune cose di non poco conto.

    Primo tra tutti affare commissioni. Tra indiscrezioni, foto rubate, dove si inserisce anche l’inquadratura di un paio di scarpe maldestramente fotografate nell’intento di creare una prova  rispetto a presunte  convocazioni farlocche, pare che la vicenda sia, dal punto di vista giudiziario, alle battute finali. Il che, al netto delle presunte responsabilità di eventuali consiglieri, farà emergere anche il vero motivo da cui, politicamente, la questione ha avuto origine. Un probabile fuoco amico, non si sa quanto sparato per un ardore di legalità e giustizia e quanto per trovare una via non politica a nuovi posizionamenti.

    Perché è innegabile che tra leadership 4.0 nate solo sui social che mettono in discussione rapporti personali e politici, proteste organizzate, fomentate (sempre tramite social) ma poi non partecipate, velleità di candidature alle prossime regionali, partiti che auspicano di assumere il governo del Paese e altri che sono ancora alla conta pur essendoci stati per un po’ al governo, c’è un’opposizione sui banchi di Palazzo De Nobili in cerca di una identità. Ma bisogna fare in fretta, l’autunno è una stagione corta ed intensa, e, stando così le cose, al momento di certo ci sono solo le elezioni regionali. Mese più mese meno non cambia la sostanza. I probabili candidati alla presidenza non sono blindati, almeno nei numeri, e di altro ancora non si vede nulla all’orizzonte.

    Altra questione che pesa su Palazzo de Nobili sono la vicenda dell’affidamento degli impianti sportivi e quella, più privata ma che investe la sfera pubblica, del coinvolgimento della gerarchia di comando dei vigili urbani in questioni che riguardano rapporti di natura personale che però inciderebbero sulla prosecuzione dell’attività pubblica delle persone coinvolte.

    Se Atene piange Sparta non ride. Perché l’attuale maggioranza di centrodestra, perde pezzi, in maniera più o meno palese.

    L’unico che continua a tirar dritto per la sua strada è Sergio Abramo,  non risponde alle provocazioni, non interviene su presunte questioni di carattere giudiziario, non prede posizioni precise su futuri assetti elettorali. Va avanti per la sua strada aspettando che alleati ed avversari si consumino nelle loro piccole e grandi beghe e tenendo per se’ un eventuale progetto che pure, è certo, nella sua testa deve essere ben chiaro.

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