Cena in bianco 2019, ora anche i privati scendano in campo

L'appello degli organizzatori agli esercenti commerciali affinchè il successo delle tre edizioni precedenti si replichi e si moltiplichi

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    Proseguono i preparativi della quarta edizione della “Cena in Bianco”.

    Nell’attesa di svelare, giorno, location e tutte le novità dell’edizione 2019, gli organizzatori, in questi giorni, hanno lanciato un appello ai titolari delle attività commerciali affinché, facendo rete, l’appuntamento possa essere quanto più condiviso possibile e, soprattutto, possa rappresentare un esempio di sinergia tra tutti gli attori territoriali della città.

    “Fare rete, non può essere solo uno slogan. La “Cena in Bianco” è un’occasione pensata per tutti. Per gli operatori commerciali che vogliono promuovere le proprie attività, per le associazioni del Capoluogo che vogliono condividere idee e iniziative, per la politica che ha bisogno di continua sensibilizzazione e riflessione”.
    Mettersi in gioco, divertirsi, promuovere il territorio, fare rete tra le aziende e gli amanti della città: così si legge, dal web, sulla pagina ufficiale dell’evento.

    Stesso appello alla partecipazione viene rivolto ai cittadini tutti, per un appuntamento di festa sotteso, però, da idee e riflessioni.

    “Partecipare alla Cena in Bianco – scrivono gli organizzatori – è semplice. Ciascuno sarà chiamato a partecipare, in bianco, allestendo la propria tavola, anch’essa rigorosamente di bianco. Accade già in tantissime altre città, da Torino a Bari, da Palermo a Trieste. Sarà un’occasione unica per riscoprire il nostro centro storico restituendogli la veste di spazio di socializzazione e di condivisione di valori comuni. Una nuova forma di marketing territoriale che riparte, in primo luogo, dalla rivalutazione, da parte degli stessi abitanti, dei luoghi storici di Catanzaro, restituendo all’esterno un’immagine positiva e accogliente della città. Catanzaro – conclude l’associazione “#daMargherita” – ha bisogno anche di questo, come della ricostituzione del proprio tessuto sociale ormai disgregato”.

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