Settembre al Parco, serata magica in onore di Rino Amato (video)

Sul palco gli Osanna e Vittorio De Scalzi

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    E’ stata una grande festa all’insegna della musica, della buona musica, una delle sue più grandi passioni. Non poteva nascere sotto migliore stella il Premio Rino Amato, dedicato al direttore tecnico della Provincia di Catanzaro recentemente scomparso, che attivamente aveva contribuito alla ideazione e realizzazione della rassegna Settembre al Parco fin dalla nascita, contraddistinguendola proprio per la peculiarità delle scelte artistiche.

    E Settembre al Parco non poteva, in questa sua prima edizione senza l’ingegnere che amava il rock, unirsi al Premio Rino Amato – istituzionalizzato in questi giorni dall’attuale presidente della Provincia Sergio Abramo -, con una serata di grande musica. Così, la serata si è aperta con la consegna dei primi riconoscimenti, opere del maestro orafo crotonese Michele Affidato, a cinque figure o realtà fortemente legate a Rino a vario titolo – la sorella Azzurra Amato, i già presidenti della Provincia Michele Traversa e Wanda Ferro, l’organizzatore Giacinto Lucchino della Ecsdance e al Museo del rock rappresentato dal suo curatore Piergiorgio Caruso -, quindi la scena è stata tutta per alcuni tra i maggiori esponenti del rock progressivo degli anni ’60 e ’70 in Italia. Vento e freddo a parte, la serata si è snocciolata partendo dal tema omaggio a Luis Bacalov.

    Ad alternarsi sul palcoscenico sono state infatti quelle band che con il compositore argentino hanno condiviso opere e arrangiamenti: gli Osanna capitanati da Lino Vairetti, che con Bacalov lavorarono alla colonna sonora del film Milano Calibro 9 di Fernando Di Leo, i New Trolls – a Catanzaro rappresentati “solo” da Vittorio De Scalzi – che condivisero con lui l’esperienza del Concerto grosso, il Rovescio della Medaglia che poté vantare i suoi arrangiamenti per l’album “Contaminazione”. Tutti sono stati accompagnati dalla Grande orchestra sinfonica internazionale della Campania, diretta da Leonardo Quadrini. Ma c’è stato anche un tocco di Inghilterra con il sassofonista David Jackson dei Van Der Graaf Generator, progressive rock band di Manchester attiva dalla fine degli anni ’60. Jackson si è esibito insieme a Vairetti e ai suoi ripercorrendo anche alcuni dei brani più noti degli Osanna come “L’uomo”, “There will be time”, “Fuje a chistu paese”, “Taka Boom”. Questa prima parte si è quindi conclusa con “Theme One” dei Van Der Graaf Generator, in omaggio all’illustre ospite.

    E’ stato quindi il turno di Vittorio De Scalzi che, sempre supportato dall’Orchestra e dagli altri musicisti, al pubblico catanzarese – numeroso, ma assottigliato gradualmente nel corso delle esibizioni a causa soprattutto del vento freddo che ha regnato sovrano per tutta la serata -, ha presentato il primo movimento e l’adagio sia del Concerto grosso, sia del Concerto grosso n.2. Dal repertorio dei New Trolls sono state anche eseguite “Una miniera”, “Signore, io sono Irish” e “Quella carezza della sera”, condita quest’ultima da racconti e aneddoti, essendo il brano più noto della band e quindi il più richiesto non solo ai concerti, ma pure alle serate fra amici. A chiudere la serata, i più penalizzati dall’ora tarda e dal freddo, il Rovescio della Medaglia. In linea con il tema della manifestazione, la band romana ha presentato alcune delle tracce di “Contaminazione”, il concept album realizzato insieme a Bacalov, proponendo brani come “La mia musica” e le “contaminazioni” del clavicembalo di Bach, dello stesso disco. Grande musica in scena con la storia del prog rock italiano protagonista, unica pecca la location: una simile proposta, molto ricercata, avrebbe probabilmente meritato un parterre più raccolto – forse l’anfiteatro? –, se non addirittura una collocazione al chiuso.

    Carmen Loiacono

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