La Carta di Catanzaro del Vigliarolo all’Archivio di Stato

La carta nautica è del cartografo di Stilo, al servizio di Sua Maestà il re di Spagna La scoperta è del 2015. La mostra documentaria è aperta anche domani 

Più informazioni su


    Di EllennE

    Una conferma, se mai ce ne fosse bisogno, di quali e quanti tesori si trovano, repertati o ancora celati, negli Archivi si Stato, è venuta negli ultimi anni dagli scaffali dell’Archivio di Catanzaro. Una istituzione di importanza fondamentale ma misconosciuta ai più. Molti sono i cittadini a non sapere dove si trovi, quasi nascosto in fondo a Piazza del Rosario, oltre la porta del vecchio convento che ora ospita il comando regionale della Guardia di finanza. Negli spazi diretti oggi da Maria Spadafora, nel 2015, in circostanza quasi casuali, fu ritrovata una antica carta nautica.

    La stessa che è stata al centro della relazione tenuta da Giuseppe Macrì nella sala di consultazione dell’Archivio di Catanzaro, e che lì è esposta in originale, con altre riproduzioni. Adagiata sul fondo della teca, essa è visibilmente solcata da piegature che stanno a testimoniare l’uso che se ne fece a circa duecento anni dalla sua composizione. Un notaio del Settecento aveva ben pensato di usarla come copertina del suo libro di contratti e verbali, che certamente riteneva molto più importante di una vecchia carta nautica non più aggiornata ma confacente benissimo all’uso prosaico cui l’aveva destinata, proteggere il suo libro. La carta era infatti disegnata su cartapecora, materiale molto resistente adatto a essere usato sulle navi, in condizioni anche estreme, costantemente aggredito da salsedine e altri agenti atmosferici.   La datazione non può essere indicata con precisione, ma si può inserire nel lasso di tempo tra il 1577 e il 1581. Così ha stabilito Giuseppe Macrì, di professione ingegnere ma storico per passione, ricercatore non strutturato ma estremamente competente, tanto da tenere conferenze in giro per l’Italia e per l’Europa. In una delle quali, tenuta nel 2004 a Chiavari, al congresso del Cisge, il Centro italiano di cartografia storico-geografica, aveva presentato un suo articolo in cui elencava una serie di caratteri originali da cui assegnare con sicurezza la paternità delle carte a Domenico Vigliarolo, antico sacerdote-cartografo calabrese semisconosciuto al grande pubblico, ma ben noto ai maggiori studiosi del settore.

    Nato a Stilo, ma forse più precisamente a Riace, che di Stilo era all’epoca casale, in un anno non precisato di metà Cinquecento, aveva acquisito esperienze importanti di navigazione nel Mediterraneo come cartografo, forse formandosi a Messina, Soggiorna poi a Napoli, prima di passare nel 1582 a Madrid e poi a Siviglia, dove entra nella Casa de Contatacion, l’istituto che regolava i traffici dalla Spagna alle Americhe. Di Vigliarolo si conoscono e si apprezzano poche carte nautiche sparse in tutto il mondo: a Berlino, a Madrid, a Parigi. In Italia fino al 2015 se ne conosceva solo una, chiamata Borgiano VI, conservata ai Musei Vaticani. Ebbene, quella rinvenuta all’Archivio di Stato di Catanzaro è senza dubbio attribuibile a Vigliarolo. Macrì lo deduce da diversi tratti caratteristici, ma uno lo ritiene indiscutibile. Sulle carte nautiche venivano solitamente segnate solo le località costiere, perché l’entroterra non interessava. Si usava l’inchiostro nero per le località secondarie e l’inchiostro rosso per le località di primaria importanza. In tutte le cartografie di Vigliarolo e solo di Vigliarolo, viene riportata la località Stilo che non dovrebbe nemmeno esserci perché Stilo non è posto marino. L’unico cartografo in cui Stilo è riportato costantemente in rosso è Vigliarolo, una specie di filiale omaggio alla sua patria. Addirittura in questa carta c’è un elemento ancora più significativo: riportato in rosso Riaci, in dialetto, quando Riace all’epoca era un villaggio di pochi pescatori, forse con un solo palazzo signorile che apparteneva proprio alla famiglia di Vigliarolo. 

    Giuseppe Macrì si occupa da tempo di Vigliarolo. Già nel 2007 ha pubblicato con Rubbettino “Mari di Carta. La storia di Domenico Vigliarolo: un cartografo italiano alla corte del Re di Spagna”.

    La mostra documentaria Le vie del mare – Attraverso la carta nautica di Catanzaro e la cartografia del Vigliarolo nell’epoca del Viceregno Spagnolo, è visitabile anche domenica 22 settembre dalle 9,00 alle 13 e dalle 15 alle 19, all’Archivio di Stato di Catanzaro.

     

     

     

    Più informazioni su