Craxi criminale secondo la senatrice Granato. ‘E’ un colossale falso’

La riflessione di Sergio Dragone che interviene nella polemica sulla via da dedicare al leader socialista. "uomo con luci e ombre, con straordinarie capacità e momenti di debolezza"

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    di Sergio Dragone

    La senatrice Bianca Laura Granato, se non erro, è una docente di lettere. Con la storia, e in particolare con la storia politica, non se la cava molto bene. Una lettura più attenta e approfondita delle vicende politiche del secolo scorso le avrebbe evitato di dire un colossale falso e cioè che la storia di Bettino Craxi è una storia “criminale”. Capita anche ai migliori docenti di commettere errori che li fanno arrossire davanti agli studenti.

    Comincio col dire che sono sempre stato socialista, ma non sono mai stato “craxiano”. Il mio riferimento politico e culturale nel partito è sempre stato Giacomo Mancini, con il quale, nella fase crepuscolare della sua attività, ho avuto l’onore di condividere battaglie importanti sul garantismo, sui diritti civili, sul meridionalismo.

    Bettino Craxi è stato un leader del socialismo europeo, al pari del francese Mitterrand, del tedesco Brandt, dello spagnolo Gonzales, del portoghese Soares, del greco Papandreu. E’ stato uno dei protagonisti della pace in Medioriente e degli equilibri nella regione del Maghreb, grazie alle sue ottime relazioni e alla sua visione internazionale.

    E’ stato un difensore dell’autonomia dello Stato italiano, pur restando sempre fedele ai valori dell’Occidente, non esitando a mostrare i denti anche al colosso americano nella crisi di Sigonella. Amico di Arafat e di altri leader arabi, ha contribuito a tenere riparata l’Italia dai fondamentalismi islamici.

    Bettino ha rilanciato l’immagine dell’Italia nel mondo, con il suo sostegno incondizionato al made in Italy che non a caso ha avuto il massimo impulso durante il suo governo.

    Craxi non è arrivato al potere per decreto o, come si direbbe oggi, con una decina di clic sul computer. Ha coltivato la sua passione politica tra la gente, nelle sezioni socialiste di Milano, da consigliere comunale, poi giovanissimo deputato nenniano. Quasi sempre all’opposizione e in minoranza.

    E’ stato un uomo con luci e ombre, con straordinarie capacità e momenti di debolezza. Era inserito in un sistema politico malato che non risparmiava nessuno, la Dc, il Pci, il Psi, tutti “costretti” a fare fronte ai costi della politica. I fatti hanno dimostrato, negli anni, che la corruzione pubblica non è affatto diminuita dopo Mani Pulite, semmai è aumentata a dismisura.

    Craxi ha fatto molti errori. Ha pagato duramente con un esilio che non è stato di lusso, come superficialmente afferma la prof. Granato, ma è stato invece un esilio fatto di sofferenze e di solitudine. La solitudine dei numeri 1.

    Libera ovviamente la prof. Granato di criticare la scelta – a mio parere giusta e significativa – di intitolare una piazza ad un grande socialista. 

    Le consiglio, per il momento, di rileggere con attenzione tutti gli atti parlamentari di Bettino Craxi, le biografie che gli sono state dedicate, i suoi interventi pubblici sulle grandi questioni nazionali e internazionali.

    Tra non molto potrà anche assistere alla prima di Hammamet, il film su Craxi che sta girando il nostro grande concittadino Gianni Amelio, con uno straordinario Piefrancesco Favino nei panni dello statista socialista.

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