Chiusura convento, ‘Un disegno per annientare la storia della città’

L'analisi appassionata di Marcello Furriolo: 'Chi deve intervenire? Inanzitutto monsignor Bertolone. Poi il sindaco, la giunta, il consiglio comunale e la Regione, infine le varie Sovrintendenze' 

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    “Giù le mani dal Convento”: Questo è il messaggio che un gruppo di cittadini, per la verità non molti, ha scritto su uno striscione esposto ai piedi della scala della meravigliosa Chiesa del Monte dei Morti per manifestare la forte preoccupazione per la chiusura dello storico Convento dei Frati Minori. Una preoccupazione più che motivata dalla quasi certezza che, tra non molto, il Convento chiuderà definitivamente i battenti, i frati andranno via e con essi lo straordinario patrimonio librario, artistico e culturale contenuto nei preziosi locali.

    Un colpo mortale non solo al cuore di uno dei più antichi quartieri della città e punto focale del suo centro storico, ma sopratutto una drammatica conferma di un vero e proprio disegno per annientare anche le ultime vestigia della storia della città, cancellando, rendendo ancora più problematica la convivenza sociale e morale di questa comunità.

    Se tutto questo dovesse avvenire bisogna che la gente sappia quello che si poteva fare e non è stato fatto e chi avrebbe potuto fare e non ha fatto. Perchè un dato è certo: il Padre Generale dei Frati Minimi ha già firmato la lettera di chiusura del Convento! Inutile girare intorno all’argomento con discorsi fumosi e promesse di interessamento vaghe e non seguite da azioni concrete.

    Non è più tempo di Comitati fai da te o di raccolte di firme senza destinatari. Servono azioni credibili, significative e mirate. A questo punto occorre una decisa e autorevole pressione sul Generale dei Frati perchè riveda immediatamente il provvedimento e non porti avanti questo sfregio mortale alla città capoluogo di Regione.

    Ma chi può usare il suo potere e la sua autorità per impedire questo misfatto? Innanzitutto l’Arcivescovo di Catanzaro e Presidente della Conferenza Episcopale calabrese, che, anche se il Convento non rientra nella sua giurisdizione formale, ha l’autorevolezza per pretendere rispetto per i fedeli catanzaresi, offrendo, se necessario tutte le guarantigie di ordine pratico perchè i frati e il patrimonio culturale e religioso legato alla loro secolare presenza non vada perduto. Monsignor Bertolone, forte del suo prestigio e della sua esperienza, non può sottrarsi a questo nobile incombente, che renderà ancora più apprezzata la sua illuminata missione pastorale come Capo della Chiesa locale.

    Si tratta di una prova ineludibile. Come ineludibile e privo di alibi è l’impegno, sinora rimasto assai nel vago, che il Sindaco e l’intera Amministrazione devono mettere in campo per impedire questo ulteriore e dal valore morale eccezionale scippo ai danni della città e dei cittadini catanzaresi. Al di là delle raccomandazioni e delle lettere protocollari il Sindaco, la Giunta, il Consiglio Comunale devono mettere sul tavolo iniziative concrete, risorse economiche e logistiche, se necessario, per garantire il prosieguo della vita del Convento nell’attuale sito a Catanzaro.

    I cittadini sapranno giudicare il livello e la serietà dell’impegno svolto dall’Amministrazione, al di là delle parole e delle passerelle propagandistiche. Stesso discorso vale per il Presidente della Giunta regionale e l’Assessore alla Cultura, che abbiamo visto giustamente sensibili e attenti allorchè si è trattato della tutela del patrimonio ad esempio dell’insediamento di San Francesco a Paola, per cui è stata realizzata anche una importante Mostra e una preziosa pubblicazione libraria.

    Oggi si tratta di garantire che un patrimonio culturale di inestimabile valore non venga sottratto alla fruizione dei cittadini catanzaresi e Oliverio e Corigliano hanno il dovere di intervenire immediatamente mettendo a disposizione tutti i mezzi e le risorse regionali per raggiungere l’obbiettivo.

    Infine le varie Sovrintendenze, che hanno l’occasione per difendere una storia e un patrimonio di questo territorio, non possono prestarsi ad operazioni poco trasparenti per favorire interessi localistici. Anche qui bisognerà alzare il livello dell’attenzione civica per sbarrare la strada all’usurpazione di beni comuni e storicizzati in questa città.

    avvocato Marcello Furriolo

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