Bagetta: Wanda Ferro e la sua sensibilità sui problemi dell’ospedale

Il direttore dell'unità operativa di Ginecologia e Ostetricia ospedaliera: 'Ha posto l' accento su una peculiarità più unica che rara all'interno del mondo sanitario cittadino: l' integrazione spontanea, voluta da me e dal Prof. Zullo, tra i due reparti di Ginecologia presenti in unico spazio dell' Aopc'

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    Di Nicola Bagetta*

    ‘Leggo con piacevole sorpresa e grande soddisfazione quanto da voi pubblicato a firma della Signora Onorevole Wanda Ferro la quale preannuncia una sua iniziativa parlamentare relativamente alla messa in discussione della sopravvivenza della sezione universitaria del Reparto di Ginecologia ed Ostetricia allocato al Pugliese.

    Ciò che più mi ha sorpreso (ma non più di tanto considerato che l’ On. Ferro è figlia di un compianto ginecologo catanzarese che per tanti anni ha prestato la sua opera proprio nel reparto da me temporaneamente diretto e che ho deciso di abbandonare seppur con lieve anticipo rispetto a quanto da me previsto per puro sfinimento, e che io ho conosciuto e del quale oltre che le capacità professionali ho potuto apprezzare le qualità umane) è la lucidità con la quale l’Onorevole Wanda Ferro stigmatizza quanto avvenuto negli ultimi anni all’ interno dei due reparti di Ostetricia e Ginecologia.

    Nessuno tra i tanti, in maniera più o meno condivisibile a seconda dei casi (non dimentichiamo che praticamente siamo in campagna elettorale) che hanno scritto le loro considerazioni o proteste a riguardo di quanto sta avvenendo nella sanità calabrese in generale ed in quella catanzarese in particolare, ha posto l’ accento su una peculiarità più unica che rara all’ interno del mondo sanitario cittadino: l’ inegrazione spontanea, voluta da me e dal Prof. Zullo, tra i due reparti di Ginecologia presenti in unico spazio dell’ Aopc.

     E’ stato proprio grazie al rapporto amichevole e collegiale e, mi sia permesso, alla lungimiranza del sottoscritto e del Prof. Zullo che finora, in virtù della sinergia derivante dall’ unificazione funzionale tra i due reparti, cosi come sottolineato dall’ Onorevole Ferro, siamo riusciti a porre argine alle difficoltà derivanti da dieci anni di commissariamento.

    Ciò che dispiace e sconforta è riconoscere che un comportamento virtuoso come quello adottato dai due reparti non abbia consigliato ad altri e ben più importanti attori di raggiungere un equilibrio tra le varie visioni nell’ annoso problema dell’ unificazione tra Ospedale ed Università. Forse si risolverebbero anche i problemi del commissariamento.

    Da cittadino più che da medico vorrei ricordare a chi ne ha la la responsabilità e che di tanto in tanto è obbligato a chiedere attraverso il voto il consenso popolare, che tutte le istituzioni rappresentano un bene comune dal cui funzionamento ne deriva benessere e soddisfazione per i cittadini. Questa cosa si chiama democrazia. Grazie ancora Sig.ra Ferro.

    * direttore dell’unità operativa di Ginecologia e Ostetricia ospedaliera

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