Fast Confsal: Ci mobiliteremo per il trasporto pubblico locale

'Abbiamo proclamato lo stato di agitazione' 

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    ‘La storia, in questi ultimi anni, si ripete. Siamo in scadenza dei contratti di servizio e non si hanno certezze per il rinnovo. Il passaggio di Ferrovie della Calabria alla Regione Calabria, invece di produrre risultati positivi alla mobilità calabrese, rischia di mortificare i lavoratori del settore e cittadini che dovranno subire disservizi. Non è sopportabile, infatti, che le risorse stanziate per il Trasporto Pubblico Locale regionale non vengano versati puntualmente alle aziende, costrette per questo motivo a ricorrere ad anticipazioni di cassa onerosi e allo slittamento degli stipendi ai lavoratori’. Lo afferma Giovanni Marullo segretario regionale Fast Confsal autoferrovieri.

    ‘Un circolo vizioso – aggiunge – che sta mettendo in seria difficoltà i lavoratori e le loro famiglie non solo nella quotidianità, ma anche per quanto riguarda gli impegni economici familiari verso banche e finanziarie. Se a tutto questo si aggiunge il fatto che il governatore della Calabria e l’assessore ai Trasporti non hanno ancora mantenuto l’impegno di annullare la delibera che decreta l’alienazione delle quote societarie di Ferrovie della Calabria detenute nel Consorzio Co.me.tra la situazione si appesantisce molto. Slm Fast Confsal, sempre attenta alle dinamiche delle aziende di Tpl e sensibile alle necessità di mobilità dei cittadini, non può che rinnovare l’impegno per un’azione di tutela. Come sindacati – sottolineano – abbiamo proclamato lo stato di agitazione del personale e attivato le procedure di sciopero. Il 5 novembre saranno rappresentate tutte le criticità al prefetto di Catanzaro.  Sarà cura della Prefettura di aiutare i Sindacati a fare chiarezza, ma se non avremo risposte certe sul futuro delle aziende e garanzie sul salario e sull’occupazione saremo costretti ad intraprendere serie azioni di lotta. Pretendiamo – concludono dal sindacato –  che la Regione mantenga gli impegni e non permetteremo che siano i lavoratori a pagare’. 

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