Le parole della fede e giovani: Pippo Corigliano al Festival d’Autunno

Appuntamento fissato per oggi 9 novembre al Museo Marca di Catanzaro. L'autore ed esperto di comunicazione sarà intervistato dal giornalista Pasqualino Pandullo

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    Una riflessione sul rapporto tra parola e fede partendo dalla storia di un santo, Josemaría Escrivá, fondatore dell’Opus Dei, che attraverso l’invenzione delle “chiacchierate” settimanali, riuscì ad entrare in contatto con una folta schiera di giovani.

    Il penultimo appuntamento culturale del Festival d’Autunno riaccoglierà a Catanzaro lo scrittore ed esperto di comunicazione Pippo Corigliano, già in passato ospite della rassegna, che questa volta, intervistato dal giornalista Rai Pasqualino Pandullo, presenterà il suo ultimo libro “Il cammino di San Josemarìa” edito da Mondadori. Il Santo, come racconta l’autore che incontrerà il pubblico questa sera nel Museo Marca alle ore 18:30, insegnava a trovare Dio nelle più diverse circostante della vita quotidiana. E faceva breccia nel cuore dei giovani perché usava la parola come strumento per evangelizzare in modo semplice, con naturalezza e allegria. Ma anche con quella serietà e quello slancio apostolico che lo caratterizzarono nel corso della sua vita.

    Corigliano, per 40 anni portavoce dell’Opus Dei, nella sua Napoli riuscì ad entrare in contatto con i giovani che avevano fatto propria la missione di san Josemaría e rimase affascinato da come riuscivano ad unire operosità e capacità di divertirsi grazie a quel percorso di “chiacchierate” che il santo aveva ideato per spiegare come vivere un’esistenza cristiana nella realtà di ogni giorno. “San Josemaría «inventò» chiacchierate settimanali che chiamò «circoli di San Raffaele», dal nome dell’Arcangelo che, come racconta la Bibbia – si legge nella presentazione del libro –  guidò felicemente il giovane Tobia in un viaggio pericoloso. Nei circoli si parlava, e si parla tuttora, del Vangelo, di riscoprire il valore della Santa Messa e della preghiera personale, dedicando particolare cura alle virtù cristiane proprie di un laico: la laboriosità, l’amicizia, il fidanzamento e il matrimonio, la disciplina, l’attenzione verso i disagiati, la libertà di opinione, in politica e nella professione, con la relativa responsabilità personale delle scelte via via effettuate. In questo modo, all’interno dei circoli si formano non soltanto cittadini esemplari, ma anche autentici apostoli, capaci di testimoniare nel loro quotidiano la verità e il calore della fede”.

    “In un momento in cui la comunicazione tra i ragazzi – e non soltanto – sembra limitata al solo uso del linguaggio social, in un mondo sempre più virtuale che reale – spiega il direttore del Festival Antonietta Santacroce – l’esempio di san Josemaría Escrivá e la testimonianza di Pippo Corigliano possono offrire importanti spunti di riflessione su come recuperare la dimensione del dialogo e del confronto, fornendo anche risposte su un interrogativo che oggi più che mai è di grande attualità: Come parlare di Dio ai giovani?”.

    Un appuntamento, quello con Pippo Corigliano, che si inserisce all’interno di un’edizione del Festival d’Autunno di grande successo, in cui tutto ha ruotato intorno alla parola.

     

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