Università al Galluppi?Ancora una ‘quasi scelta’ che scatena polemiche

 I rumors su questa possibilità scatenano le prime reazioni

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    di Giulia Zampina

    Una visione di città passa da progettualità che non rispondano all’oggi ma si pongano il problema di un ieri, in quanto storia e quindi identità, e di un domani, in quanto prospettiva. A Catanzaro invece il passato è stato spessissimo cancellato dalle ruspe e il futuro è durato il tempo di una legislatura. Certo è pur vero che tranne brevi pause, da vent’anni a questa parte la legislatura catanzarese ha un solo nome, quello di Sergio Abramo, e tanto sarebbe bastato per avere una continuità progettuale, ma è altrettanto vero che troppe sono state le variabili di cui il sindaco e oggi presidente della Provincia, ha dovuto tener conto. E così la preoccupazione di alcuni rappresentanti del personale dipendente del Convitto Galluppi, diventa motivo di ulteriori riflessioni, proprio sulla mancanza di visione globale della città. Paventare l’idea, che non è detto che si realizzi come le tante che sono rimaste anche un passo prima della carta, di trasferire l’Università nei locali del Convitto Galluppi e spostare le classi della scuola dell’obbligo alla Mazzini, significa davvero procedere a tentoni nell’amministrazione della “Cosa pubblica”. E allora “una ripassata” agli eventi non guasta mai. 

    In origine infatti l’università era destinata ad occupare i locali dell’ex Educandato , mentre l’Accademia delle Belle Arti avrebbe dovuto trovare posto proprio nell’ex Scuola Mazzini. Soluzione tutto sommato di buon senso. Spazi e logistica sarebbero stati adeguati anche all’ampliamento dell’offerta formativa dell’Accademia, che per altro ancora non ha potuto prendere possesso dei nuovi spazi.

    Ad un certo punto le cose cambiano ancora. Cancellato il progetto di portare Accademia alla Mazzini e università all’ex Educandato , l’ex Scuola Media del Centro storico venne presentata come lo stabile in cui avrebbero dovuto trovar posto gli studenti dell’ex istituto comprensivo Mazzini – Maddalena intanto diventato Catanzaro est . Ma i soldi per la ricostruzione della scuola finiscono, si fa appena in tempo a demolirla, ma non a ricostruirla e i ragazzi iscritti alla Maddalena e alla Mazzini, per anni sono stati costretti a studiare in angusti spazi presi in fitto dal Comune.

    Oggi che Agenda urbana sembra essere il vaso di Pandora soprattutto per il centro storico, si rimescolano ancora le carte.

    Il Galluppi, storico Convitto, con i suoi ospiti e studenti potrebbe essere trasferito nella nuova (sulla carta) struttura e l’università trovar posto nello stabile di corso Mazzini.

    Il criterio di scelta però risulta incomprensibile.

    Non può essere numerico, perché il Convitto oggi ha tra la sua utenza anche studenti non del centro storico e perché i servizi di ospitalità che offre sono ricercati al punto che alcune richieste sono state respinte.

    Non può essere logistico poiché la posizione della scuola Mazzini non consentirebbe un flusso di traffico ordinato e funzionale.

    Non può avere ragioni storiche ne’ di prospettiva. altrimenti non si capirebbe perchè aver invertito il senso di marcia su Corso Mazzini che inevitabilmente ingolfa le strade secondarie.

      E allora cosa c’è dietro una scelta che lascia quanto meno perplessi? Questo dovrebbe dirlo chiaramente chi questa scelta l’ha fatto e soprattutto, questa volta lo sforzo in più dovrebbe essere fatto nel senso di dare tempi certi.

    D’altro canto però, tenendo ferme le ragioni di chi si oppone,  ancor prima di strumentalizzazioni buone per ogni stagione, forse bisognerebbe capire la ratio di alcune scelte, sempre che siano state fatte , e pretendere spiegazioni esaustive, magari avanzare controproposte.

    Magari essere tutti partecipi di quella rigenerazione urbana che valorizzi le eccellenze, non cancelli l’identità e ridia una logica vita ai luoghi.

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