Fantascienza, manufatti e oscure origini a Catanzaro

'Obiettivo pianeta terra' opera prima di Rosario Massara


Due diversi contingenti ostili di alieni provenienti da parti lontanissime dell’Universo, non trovando nulla di meglio da fare, convergono sul Pianeta Terra per conquistarla. A fronteggiarli una coppia di scienziati e un gruppetto di amici, giovani studenti all’ultimo anno delle superiori. Nulla di strano, se non fosse che l’epicentro dell’azione, l’ombelico del mondo dove tutto si svolge, sono le miniere di barite nel Parco della Biodiversità e gli studenti sono tutti giovani catanzaresi.

Nell’ambito delle rassegna Parole Voci e Suoni di Calabria, alla Biblioteca De Nobili di Catanzaro è stato presentato il primo romanzo edito di Rosario Massara. Titolo, evocativo di saghe interstellari: Obiettivo Pianeta Terra. Sottotitolo: Il Manufatto. Perché tutto, i viaggi universo e ritorno, gli attacchi, le difese, l’armi e gli amori, insomma, sono finalizzati a possedere l’oggetto ultimo del desiderio, questo piccolo manufatto di oscure origini ma dal potere immenso che si trova sepolto, chissà per quale arcano motivo, nelle viscere dell’ultimo posto dove si andrebbe a cercarlo: Catanzaro. Una città, dice uno dei giovani protagonisti, dove, nel 1990, anno in cui la storia è ambientata, trovare due scienziati è, appunto, “roba da fantascienza”. 

L’autore ha spiegato nel corso dell’incontro tutto ciò che c’è da sapere, nei limiti imposti dal genere, a metà tra fantascienza e fantasy, che impone ritmo, colpi di scena e segreti da mantenere fino all’ultimo: fonti di ispirazione, tributi letterari e ascendenze scientifiche. In ciò sostenuto da Raffaele Nisticò e Luigi Mariano Guzzo che hanno spaziato tra film, letteratura e saggistica nella convinzione che il mondo, per quanto in espansione e pluriabitato possa essere, rimane sempre sovrumano, troppo sovrumano.