Droga, piena libertà per Maurizio Sabato detto ‘U Cavalieri’

Riformata l’ordinanza di custodia cautelare del 23 ottobre 2019

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    Piena libertà Maurizio Sabato detto “U Cavaleri” a seguito dell’accoglimento del ricorso proposto dal suo difensore di fiducia  Enzo De Caro.
    Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha emesso infatti in data odierna un provvedimento con il quale, riformando l’ordinanza di custodia cautelare del 23 ottobre 2019, ha ordinato la sua immediata scarcerazione.
    La Procura della Repubblica di Catanzaro aveva chiesto al GIP di emettere, a carico di Sabato, una misura custodiale in carcere sul presupposto che stesso si era reso responsabile del reato di associazione per delinquere di cui all’art. 74 d.p.r. 309/90.
    Il GIP di Catanzaro Paolo Mariotti aveva accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere, ma aveva derubricato il reato da associazione per delinquere nel reato di cui all’art. 73 in concorso con altri e cioè spaccio di droga.
    Il difensore dell’imputato aveva immediatamente proposto ricorso al Tribunale della Libertà ritenendo che l’ordinanza fosse ingiusta e dovesse essere immediatamente revocata.
    All’udienza del 7 novembre, alla quale aveva partecipato personalmente anche  Sabato , De Caro, con un lungo ed articolato intervento, aveva dimostrato come la contestazione di spaccio di droga mossa a Sabato Maurizio fosse assolutamente ingiustificata, in quanto tra tutte le carte del processo emergeva con assoluta chiarezza che  Sabato era del tutto estraneo alla vicenda di spaccio di cocaina che aveva coinvolto gli altri imputati nel processo così detto “Acquamala”.
    L’intervento di Sabato ha detto l’avvocato Enzo De Caro, è stato finalizzato esclusivamente ad aiutare Cosimo Manetta  che era debitore di una grossa somma di denaro ad ottenere una dilazione per estinguere il proprio debito, così come era emerso chiaramente nel corso di un’intercettazione telefonica tra Sabato ed Abbruzzese, genero di Manetta, allorquando Abbruzzese aveva implorato Sabato chiedendogli di salvare l’incolumità personale del suocero.
    Per tutti questi motivi, aveva concluso il penalista, non si poteva coinvolgere il Sabato nel reato di spaccio di droga che era avvenuto molto tempo prima che lo stesso si attivasse a favore del Manetta.
    Il creditore del Manetta peraltro era un soggetto che il Sabato conosceva molto bene in quanto era stato suo compagno di cella per alcuni anni, allorquando lo stesso si trovava detenuto a causa dell’operazione così detta “Revenge” contro il clan dei Gaglianesi.
    Dopo la scarcerazione di Sabato avvenuta nel 2008, ha concluso così  De Caro, lo stesso non si è reso responsabile di altri reati di rilievo, per cui non era corretto parlare più di pericolosità sociale di un soggetto che da oltre quindici anni non delinque più.
    Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha condiviso evidentemente la tesi della difesa ed ha ritenuto sussistere soltanto un’ipotesi residuale del reato di favoreggiamento per la quale ha posto a carico di Maurizio Sabato soltanto l’obbligo di presentazione alla P.G.
    Questi motivi per cui oggi pomeriggio Sabato, così come disposto dal Tribunale, è stato dimesso dalla Casa Circondariale di Siano ed ha potuto ritornare a casa da libero.

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