Sanità, la Regione punta allo sblocco di 320 milioni (video)

Il dg Belcastro a margine di un incontro tecnico sul fascicolo elettronico: “Portiamo i Lea a 161”. E sui concorsi chiacchierati: “Meglio farli dopo le elezioni”

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    di Antonio Capria

    Raggiungere i target di crescita dei Lea per sbloccare 320 milioni di premialità bloccate presso il Mef e dimostrare a Roma che la governance della sanità calabrese non è “cialtrona”. Sono gli obiettivi del Dipartimento Salute della Regione Calabria che ieri con il dirigente generale Antonio Belcastro ha chiamato a raccolta i referenti delle aziende sanitarie e ospedaliere calabresi per accelerare l’attivazione del fascicolo elettronico, la banca dati che contiene la storia clinica di ogni paziente. Un’attività cui la Regione deve adempiere, sia per migliorare l’efficienza dei servizi che per ottenere 8 milioni di premialità, ma che si scontra con le difficoltà organizzative – o con la scarsa predisposizione – delle strutture sanitarie, soprattutto sulla questione dell’acquisizione del consenso informato da parte dei pazienti. A margine dell’incontro tecnico, il dg Belcastro si è soffermato anche sul lavoro messo in campo dal Dipartimento per certificare la crescita dei Livelli essenziali di assistenza: “Noi siamo passati dai 136 del 2017 certificati  ai 146 del 2018, più 6 che ci hanno attestato nei giorni scorsi, quindi saremmo a 152 punti. C’è in corso un’attività di rilevazione di ulteriori due file e quindi contiamo di aver adempiuto e di arrivare almeno a 161”. Belcastro ha spiegato che si tratta di “due flussi di dati in particolare che avevamo trasmesso incompleti e quindi venivano scartati, abbiamo fatto una attività di recupero di questi dati presso le singole aziende sanitarie ospedaliere, presso le strutture private accreditate  e l’assistenza domiciliare, noi contiamo di aver adempiuto anche a questo e di poter avere anche il punteggio Lea anche su questi flussi,  uno vale 6 punti e l’altro 3 punti, e quindi passeremmo da 152 a 161. Ci sono tre annualità bloccate presso il Mef e quindi se riusciamo ad ottemperare otteniamo oltre 320 milioni. E’ un lavoro che abbiamo iniziato nel 2019 e che contiamo per la fine dell’anno di portare a compimento”. 

    Belcastro ha risposto anche alle domande dei giornalisti sulle carenze di personale nelle strutture ospedaliere, sulle vertenze che riguardano le richieste di assunzione degli idonei e di stabilizzazione dei precari: “Non è un periodo bello per la sanità calabrese e la qualità percepita ne risente molto.  Come Dipartimento abbiamo cercato di sbloccare questa sorta di faida tra precari e idonei, e per quanto riguarda il comparto ritengo che siamo riusciti nel breve e nel medio periodo a trovare una soluzione. Il problema della carenza dei medici è un problema nazionale – c’è un imbuto formativo a livello nazionale – ed è accentuato in una regione come la nostra che è in piano di rientro ed è soggetta alle autorizzazioni dei tavoli ministeriali per poter procedere ad assunzioni”. Sui concorsi oggetto di polemiche come quello per centralinisti bandito dall’azienda ospedaliera di Cosenza, il pensiero di Belcastro è che “come tutti i concorsi quando ci sono elezioni in vista sarebbe opportuno pazientare e sospenderli, non per ragioni di legittimità ma di opportunità. Sono concorsi che andavano fatti da tempo, penso si possa aspettare qualche altro mese e completarli subito dopo le elezioni”.

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