Grassadonia sprona il Catanzaro: ‘Il derby per capire chi siamo”

L'allenatore giallorosso alla vigilia del match contro la Vibonese: «Dobbiamo darci delle risposte. Mi aspetto una prova importante nell'approccio»

Più informazioni su


    di Gianfranco Giovene

    «Dobbiamo darci delle risposte, capire a che punto siamo. E soprattutto dobbiamo fare metri in avanti, non centimetri indietro». E’ chiaro il messaggio lanciato da Grassadonia ai suoi alla vigilia del derby contro la Vibonese. Quello di domani sarà davvero un derby verità per il Catanzaro che in novanta minuti si giocherà la possibilità di allungare ulteriormente la striscia positiva, rilanciarsi in classifica e dare continuità anche al crescendo di prestazioni delle ultime settimane. Non un affare da poco, un impegno “en passant”: piuttosto una conferma della svolta già imboccata la scorsa settimana contro il Catania.

    AVVERSARIO TOSTO – «Affronteremo un avversario collaudato, dinamico, spigliato e che gioca su canoni ben precisi – ha messo in guardia l’allenatore delle aquile – Una squadra che in casa ha numeri importanti e che riesce a fare risultato anche in campi difficili. E’ un piacere vederli giocare – ha aggiunto – noi però li abbiamo studiati bene e ci misureremo consapevoli che sarà una trasferta importante sotto tanti punti di vista». Occhio alle «feroci ripartenze» dei padroni di casa e ad un attacco che, nonostante l’assenza di Bubas, resta tra i più prolifici del girone; «sarà importante trovare l’equilibrio giusto, portare sul campo quanto provato in settimana e soprattutto mantenere alto il livello dell’approccio e dell’intensità». Sotto questi profili Grassadonia si aspetta una grande prova dai suoi anche perchè, con il gruppo al completo, si può davvero pensare di innestare la marcia superiore.

    RIENTRI E COMPATTEZZA – Nei ranghi in settimana sono rientrati anche Bianchimano e De Risio che non dovrebbero comunque partire dall’inizio al “Razza”. Per l’attaccante si è trattato di fatto «dei primi sette giorni di lavoro con il gruppo» dall’arrivo di Grassadonia: normale che la condizione non sia ancora al massimo ma per il tecnico è già qualcosa di importante. «Sa di essere indietro – ha sottolineato – e nel reparto sono in tanti a scalpitare. Mi ha fatto piacere che qualche autoescluso sia venuto a parlare con me e abbia deciso di rimettersi in discussione – ha aggiunto poi toccando ancora il tasto della difficoltà a gestire una rosa così ampia – ora dovranno convincermi da qui al mercato e ripartire da zero». Di obiettivi a lungo termine neanche a parlarne – «meglio pensare a crescere allenamento dopo allenamento per ritrovare anche convinzione» – di certo però qualcosa sembra essere cambiato in positivo: «Vedo il gruppo più compatto, quando sono arrivato non lo era per i miei canoni. Tanti pensavano al proprio orticello anziché al bene comune, bisognava ricostruire». E la tappa di Vibo, se positiva, potrebbe agevolare ancor di più l’opera.

    Più informazioni su