Ccs: Bosco e Fiorita, ‘Scongiuriamo rischio chiusura’

Proviamo imbarazzo a leggere le parole del presidente del centro

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    La Calabria è una terra strana. Famosa in Italia e nel mondo per una serie di fenomeni negativi: disoccupazione, emigrazione economica e sanitaria, criminalità organizzata ecc. Dall’altra parte c’è una Calabria accogliente, solidale che dedica la propria vita e le proprie risorse al prossimo, agli ultimi. E tra questi esempi positivi rientra l’attività svolta da oltre trenta anni dal centro calabrese di solidarietà che silenziosamente ma con dedizione e passione si dedica al recupero di quei soggetti che sono affetti da dipendenze patologiche. Attraverso l’attività svolta da strutture come queste ci si batte contro l’emarginazione ed il degrado sociale e per tale ragione chi si occupa di ciò dovrebbe essere considerato un valore aggiunto, una risorsa. Però la Calabria è anche la terra dove questo tipo di esperienze vengono messe in secondo piano. Leggiamo con enorme imbarazzo ciò che scrive la presidente del centro di solidarietà calabrese la quale denuncia il rischio chiusura a causa dei mancati pagamenti da parte dell’Asp di Catanzaro. Siamo in un momento in cui tutte le forze politiche regionali sono impegnati per le imminenti elezioni tralasciando i reali problemi dei cittadini. Non ci possiamo permettere che delle eccellenze come quelle del CCS (centro calabrese di solidarietà) possano rischiare la chiusura. Scongiuriamo questo rischio ed evitiamo che la Calabria possa aggiungere un altro tassello ai già tanti aspetti negativi. Quella rappresentata dal CCS è una speranza per tutta la Regione e dovremo fare di tutto per scongiurare la fine di questa esperienza perché senza speranza, solidarietà ed accoglienza siamo destinati a morire!

    Gianmichele Bosco

    Nicola Fiorita

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