Nasce il movimento politico Italia Plurale

 Tra i punti programmatici - annunciano - il sociale, la sicurezza, la giustizia, il lavoro, i giovani, il mondo delle piccole imprese e degli artigiani, che più di altri stanno subendo la recessione' 

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    Riceviamo e pubblichiamo la nota del nascente ‘Movimento politico Italia Plurale’ 

    Si cambia finalmente rotta: la direzione di marcia intrapresa, si spera vada verso una nuova strada. Infatti nasce in Calabria, a Catanzaro, il “Movimento politico Italia Plurale”, che ha tra le sue file studiosi, semplici cittadini, personalità della cultura locale e nazionale. Italia Plurale nasce come movimento politico e culturale, inserendosi nella forma e nei contenuti, nell’ampio spettro dei movimenti di orientamento politico – sociale con lo scopo di promuovere il nostro paese e di mostrare le sue eccellenze. Tra i promotori vi sono tra gli altri: Mario Astarita, Fabio Celi, Antonio Leone, Bruno Martino, Alessandro Paravati.

    La sua formazione associativa di natura politica e culturale, rende ancor più facile la sua collocazione morale e sociale in un contesto che ne valorizza le qualità umane per interpretare ed indicare una nuova linea guida, che acconsenta un cambiamento di direzione tangibile ed indiscutibile nel panorama della politica italiana, e più esattamente vuole sostenere un tramite diretto di partecipazione e collaborazione tra Stato ed amministrazioni locali, tra queste ed i cittadini, per rafforzare quel tessuto di confronto e di testimonianza, che ci vuole rendere efficienti e produttivi su tutto il territorio italiano.

    Italia Plurale è un movimento associativo e di partecipazione politica attiva, con l’obiettivo di progredire ed ingrandirsi, dando a tutti l’opportunità di aderire al nostro progetto, in modo da confrontarsi e migliorarsi con vigore e gratificazione sia umana che personale. L’incertezza che in questo periodo storico vi è nel sistema istituzionale del paese, obbliga a noi tutti di fronteggiare le molteplici  problematiche con decisione e competenza. Con la nostra politica vogliamo raccogliere l’appello di sollecitazione e di stimolo che ci arriva dalla gente e capovolgere quella propensione di una politica disastrosa che negli ultimi anni ha portato il nostro paese ed il Sud su l’orlo della rovina. È per questo che Italia Plurale si sforza a dare delle risposte innovative e tangibili al paese, a partire dal nome scelto.

    I punti programmatici sui quali convergerà l’ardore politico è indubbiamente quello che coinvolgono un po’ tutte le questioni di ogni cittadino del nostro paese, che noi collochiamo al centro del nostro modus operandi politico. E cioè: il sociale, la sicurezza, la giustizia, il lavoro, i giovani, il mondo delle piccole imprese e degli artigiani, che più di altri stanno subendo questa recessione che sembra non finire mai, puntando a partorire decisioni idonee ad una politica che riesca a restituire impulso a questi settori, servendosi del contributo diretto di cittadini e di associazioni di struttura regionale e nazionale che hanno ad interesse il bene ed il futuro dell’Italia. Il patrimonio culturale del nostro paese non va svenduto, come è stato fatto in passato, né vanno riproposte operazioni dagli esiti deludenti, ma va valorizzato. Valorizzato in un’ottica “plurale e pluralista” che coinvolga tutti i cittadini italiani di vecchia e nuova generazione, ed anche coloro che provengono da altri paesi o di altre razze ed etnie.

    La ragione è ovvia: è stato difficile rassegnarsi, dover ammettere che la strada percorsa per diversi decenni non è stata affatto fruttuosa. E, per questo, non fa meraviglia che rimangano in questa svolta strategica i lasciti del lungo tempo trascorso: c’è un cascame lessicale che resiste, visto che si parla ancora di “dismissioni” dei valori culturali e sociali, quando la sostanza è finalmente diversa. È in definitiva arrivato il triplice salto culturale che tutti auspichiamo: primo, valorizzare e non vendere, o peggio svendere il nostro patrimonio intellettuale; secondo, creare un nuovo baricentro concettuale, politico e sociale, attraverso la restituzione del patrimonio culturale agli italiani, intesi come collettività che ha interessi ulteriori e più articolati rispetto alla semplice fruizione personale e diretta; terzo, abbattere il debito pubblico senza svenare gli italiani, perseguendo questa che è l’unica strategia possibile per l’Italia, per riprendere a crescere.

    Di certo sarà un primo passo sulla strada giusta. L’inerzia è stata notevole, come sempre accade per le fasi di avvio di processi culturalmente nuovi. Non si costruisce il futuro ripetendo gli errori del passato, né riproponendo le solite ricette: le due fasi, quella del rigore che deve precedere a quella dello sviluppo che non arriva mai; un risanamento che non deve essere sempre lacrime e sangue, e sofferenze per tutti. È stata finalmente abbandonata quella sorta di immutabile saggezza convenzionale che in anni ed anni di dismissione del patrimonio sociale e culturale ha portato a ben pochi risultati.

    L’Italia, finora, più che prigioniera del debito pubblico è rimasta incatenata alla incapacità di riflettere a fondo sulle sue grandi potenzialità. Più che gli interessi forti, in passato ciò che ha prevalso sono stati gli stereotipi intellettuali, quelli sì davvero forti. Sono i vincoli più difficili da rimuovere: probabilmente non ci siamo ancora riusciti, ma non dimentichiamo che: l’Italia c’è. Ed Italia Plurale vuole contribuire a far ripartire il nostro paese su tutti i fronti: politico, economico, sociale e culturale.

    Per tutti coloro che volessero aderire, collaborare o contattare il neonato “Movimento Politico Italia Plurale” lo potrà fare inviando un mail a: italiaplurale@libero.it 

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