Catanzaro, pericolo processionaria, Buccolieri: “Il Comune deve provvedere con largo anticipo” foto

Presente sia in spazi privati che pubblici la processionaria è anche ai giardini di San Leonardo: "Data la pericolosità si invita il Comune a provvedere"

Gia’ nel lontano 2003 lo scrivente Dott. Giuseppe Buccolieri, pose in essere il serio problema della processionaria, che puntualmente ogni anno in primavera, nel mese di Marzo/Aprile, le larve ‘monofaghe’ cioè che si nutrono a spese di una sola essenza vegetale, escono dal nido invadendo non solo le pinete, ma anche le tante piante di pino sparsi in Città a macchia di leopardo. Da all’ora nulla o poco è stato fatto, quanto meno per rallentare la pericolosa invasione che mortifica la normale vegetazione delle piante che ne subiscono l’attacco.
Da attento osservatore e conoscitore, sempre vigile e sensibile al verde pubblico e alle problematiche ecologiche, fa appello agli organi istituzionali di prendere in seria considerazione e con largo anticipo gli attacchi della processionaria. In tanti sentono parlare di questo insetto, ma non tutti sanno che trattasi di un lepidottero (farfalla) il cui nome scientifico è Thaumetopoea Pityocampa, compie una sola generazione all’anno.
In estate nel mese di Giugno- Agosto dal terreno sfarfallano scalarmente gli adulti.

Le femmine dopo essere state fecondate depongono le uova (da 100 a 300), a spirale su di una coppia di aghi. Gli adulti dette anche falene hanno vita notturna, vivono al massimo un paio di giorni. Il maschio muore subito dopo l’accoppiamento, mentre la femmina muore dopo aver deposto le uova.
Dopo circa un mesetto le uova schiudono e compaiono le larve della lunghezza di 3- 4 cm, di colore marrone con macchioline arancioni, ricoperti di ciuffetti di peli urticanti di colore rossastro, contenenti una sostanza molto velenosa (Istamina). Inizialmente le larve costruiscono un nido provvisorio, e nelle settimane successive scegliendo rami esterni molto alti, e rivolti a Sud per beneficiare del calore dei raggi del sole, vi costruiscono un nido definitivo detto nido invernale, di seta e di colore bianco ben evidente, molto compatto e resistente.

Durante la stagione invernale a causa del freddo intenso le larve fermano la loro attività distruttiva, che viene ripresa nella stagione primaverile.
Esse hanno vita crepuscolare, e portandosi fuori dal nido si dispongono in fila indiana in numero variabile di 10-30, raggiungendo le foglie divorandole. Durante il percorso lasciano un sottile filo di seta che gli servirà come guida per ritornare nel nido.
Nel mese di Aprile Maggio le larve raggiungono la maturità e scendono in fila indiana per portarsi nel terreno, e costruirsi un bozzolo ad una profondità di una diecina di cm. Nel mese di Giugno-Agosto come già detto sfarfallano gli adulti, e ricominciano un nuovo ciclo, dando vita ad una nuova generazione.
Particolare curioso è che l’avanzamento della fila delle larve, si interrompe nel momento in cui una larva esce dalla fila.
La processione continua il suo avanzamento quando la larva rientra nello stesso punto in cui si trovava, dando così l’impulso alla larva che la precede, e ricevendo a sua volta l’impulso dalla larva che la segue, e così per ognuna di esse.

Complicata comunque risulta essere la lotta, e va da quella meccanica, con il taglio dei rami che contengono i nidi e relativa distruzione con il fuoco, alla cattura massiva con presenza di feromoni per intrappolare i maschi. Con la cattura dei maschi si evitano gli accoppiamenti delle femmine, con il risultato di una diminuzione della popolazione, per la mancanza di nuove generazioni.
Oppure nell’irrorare le piante con una soluzione di bacillus thuringiensis che agisce per ingestione, non lascia residui dannosi sulle piante trattate. Altro metodo di lotta è la distribuzione sulle piante della FORMICA RUFA, detta anche formica rossa che di larve della processionaria ne sono ghiotte. La FORMICA RUFA oggi viene considerata tra le categorie protette, per la sua alta utilità biologica. I peli urticanti presenti sulle larve di processionaria liberati nell’atmosfera se colpiscono non solo l’uomo, ma anche gli animali possono provocare infiammazione agli occhi, alle mucose delle vie respiratorie, alla cute ecc.
Pertanto il sottoscritto a titolo precauzionale come per legge, invita il Comune nella persona del Sindaco, a provvedere annualmente con largo anticipo ad emanare una ordinanza che obbliga a proprie spese, non solo i proprietari di aree verdi con presenza di piante di pino, ma anche gli Amministratori di condomini che gestiscono giardini, o spazi verdi privati, alla rimozione eventuale nidi di processionaria. Per finire lo scrivente segnala a chi di competenza, la presenza di diversi nidi di processionaria sul meraviglioso albero di cedro nel bel mezzo dei giardini di San Leonardo, lateralmente all’albergo Guglielmo, ancora di più nei cedri del giardino adiacente via Pizi. Data l’alta pericolosità sia per i bambini che per gli adulti che giornalmente frequentano gli spazi dei giardini, si invita il Comune a provvedere a brevissimo tempo all’eliminazione dei suddetti nidi. Si inviano foto delle piante di cedro con presenza di nidi“.
Giuseppe Buccolieri