Bonus Psicologo, Cambareri: “Un’ottima iniziativa ma serviranno interventi strutturali”

'E'certamente un doveroso segnale in merito all'attenzione rivolta dallo Stato al benessere psicologico dei cittadini. Ma non deve essere un'iniziativa una tantum'

Più informazioni su

Ad un mese dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge 15/22 riguardante il Bonus Psicologo, dalla giornata di domani, 25 Luglio, fino al 24 Ottobre, i cittadini, per usufruirne, potranno inviare la richiesta tramite il sito dell’Inps.

Per approfondire l’argomento, abbiamo intervistato il dottor Santo Cambareri, coordinatore di AltraPsicologia Calabria, consigliere dell’Ordine degli Psicologi della Calabria e consigliere di indirizzo generale Enpap.

Qual è stata la risposta degli psicoterapeuti all’eventualità di mettersi a disposizione per assicurare ai propri assistiti di usufruire di tale bonus?

“Credo che nei prossimi giorni avremo un primo dato sul numero degli psicologi abilitati all’esercizio della psicoterapia che hanno dato la loro disponibilità all’iniziativa. Le procedure di adesione per i professionisti sono state aperte lo scorso lunedì 21 luglio e rimarranno attive fino al termine dell’iniziativa.

Dal nostro piccolo osservatorio (associazione di categoria e Ordine regionale) notiamo che la risposta della comunità professionale prosegue nel solco della responsabilità e della disponibilità riscontrate in questi anni che hanno messo a dura prova il benessere psicologico individuale, relazionale e sociale.

Non mancano però di certo le perplessità. Ad esempio su alcuni aspetti pratici e fiscali: la fatturazione delle prestazioni che superano il tetto dei 50 euro a seduta e l’invio delle fatture al Sistema tessera sanitaria; la mancanza, al momento, di uno strumento di misurazione dell’impatto e degli esiti dell’iniziativa, utile a restituire alle istituzioni dati per la replicabilità; l’esclusione degli psicologi non psicoterapeuti dagli interventi fruibili dai cittadini”.

Quale sarà il criterio che verrà utilizzato per l’assegnazione del bonus, considerato che, secondo le previsioni, dovrebbero pervenire molte più domande rispetto al reale numero delle persone a cui, all’incirca, dovrebbe venire assegnato il bonus?

“L’ Isee inferiore ai 50.000 euro rappresenta il criterio di accesso principale. L’entità del bonus è suddivisa in tre fasce: con Isee inferiore ai 15.000 si ha diritto al bonus di 600 euro; con Isee dai 15.000 ai 30.000 il bonus eventualmente erogabile sarà di 400 euro; tra i 30.000 e i 50.000 il bonus ammonterà a 200 euro.

Il bonus sarà assegnato prioritariamente alle persone con Isee più basso e in base all’ordine di arrivo delle domande. Alla fine della finestra dedicata alla presentazione delle domande, l’Inps stilerà una graduatoria tenendo conto dei predetti criteri”

È necessario, secondo lei, affrettarsi a fare la domanda o, comunque, la velocità non sarà un fattore determinante?

“L’ordine di arrivo delle domande rappresenterà uno dei criteri di assegnazione. Le risorse impegnate per finanziare il bonus ammontano a 10 milioni di euro in totale. In considerazione di un alto numero di domande, la platea dei beneficiari dovrebbe attestarsi intorno ai 16.600 bonus erogati. È evidente quindi che, in considerazione della cifra stanziata, sarà necessario presentare la domanda in tempi celeri al fine di avere una posizione utile in graduatoria”

Qualora all’interno dello stesso nucleo familiare ci siano più persone a richiederlo, esiste la possibilità che venga assegnato a più di una sola?

“Al momento non sussistono limitazioni sul numero delle persone che potranno accedere al bonus all’interno dello stesso nucleo familiare”.

Esiste qualche possibilità che possano venire investiti ulteriori fondi per poter assegnare il bonus a chi rimarrà fuori da questa prima trance?

“Al momento non ci sono notizie certe in tal senso. Con molta probabilità i 10 milioni stanziati non riusciranno a coprire tutte le domande e molti cittadini rimarranno fuori dalle posizioni utili in graduatoria, pur rientrando nei criteri di assegnazione.

L’iniziativa del bonus rappresenta certamente un doveroso segnale, seppur tardivo, anche di natura culturale in merito all’attenzione rivolta dallo Stato al benessere psicologico dei cittadini, d’altronde è la prima volta che vengono stanziati fondi diretti affinché una platea (molto ristretta) di persone possa avere supporto nelle proprie fatiche psicologiche.

Ma, se ci si dovesse fermare qui e se al bonus non seguiranno interventi strutturali, il bonus stesso finirà per essere un’iniziativa ‘spot’ con buona pace anche del segnale culturale cui si accennava sopra.

È bene sottolineare che il bonus psicologo non è l’unica iniziativa in tale direzione. Enpap (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza per gli Psicologi) avvierà a breve il progetto ‘Vivere Meglio: promuovere l’accesso alle terapie psicologiche’ finalizzato a favorire l’accesso gratuito dei cittadini alle terapie psicologiche per ansia e depressione, come avviene in molti altri Paesi con grande vantaggio per la collettività, e a sperimentare sul campo, per la prima volta in Italia, un Protocollo Diagnostico e Terapeutico fondato sugli esiti di una importante Consensus Conference, avviata dall’Università di Padova e patrocinata dall’Istituto Superiore di Sanità.

Per tale iniziativa Enpap ha stanziato 5 milioni di euro (risorse derivanti dal proprio avanzo di gestione, non dallo Stato). I fondi copriranno 1000 ‘Borse Lavoro’ da 5000 euro ciascuna per gli psicologi che hanno partecipato all’apposito bando conclusosi nei mesi scorsi.

Il progetto prevede anche supporto formativo, supervisioni cliniche e raccolta di dati per favorire la replicabilità dell’iniziativa da parte dei governi nazionali e regionali. I 1000 psicologi assegnatari di borsa potranno garantire fino a 12 sedute per ogni persona che richiederà l’accesso al servizio.
Solo in Calabria sono state previste e assegnate 32 borse da 5000 euro, di cui 13 per interventi psicologici e 19 per interventi di psicoterapia.

L’iniziativa di Enpap rende l’idea di come in questi anni di fatiche emotive, sociali e relazionali la psicologia professionale stia sopperendo alle gravi carenze strutturali del sistema, anche per questo motivo governi nazionali, regionali e amministrazioni locali non devono e non possono fermarsi ad iniziative una tantum”.

Più informazioni su