Olinto Mascaro, esempio di silenziosa e vera bontà

Raimondi: "Penso che Olinto Mascaro sarà due volte felice: perché finalmente scioglierà 'il mistero immenso del cielo'"

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di Nunzio Raimondi – “C’è una bellissima poesia, attribuita a Sant’Agostino, dal titolo ‘Se mi ami non piangere’, alla quale penso sempre quando partecipo alle esequie di persone che hanno obbedito in vita alla legge dell’Amore.
Così come mi è successo anche ieri, nella Chiesa di San Pio X in Catanzaro, ricordando Olinto Mascaro, medico illustre ed uomo mite.
Me lo ricordo bene il dottore Mascaro: abitava con la sua famiglia ‘al piano di sopra’ del condominio dove abitavamo anche noi ed era un vero esempio di generosità nella Professione, pieno di entusiasmo e dedizione per i suoi malati.
Come tutte le persone davvero umili, non l’ho mai visto mettere cappello, ma piuttosto sempre intento a servire, senza mai vantarsi di ciò che faceva.
La morte di quest’uomo mi offre l’occasione di parlare del servizio: esso è infatti silenzioso e nascosto, mai altisonante ne’ occasione per acquisire pubblicamente meriti.
È scritto infatti: ‘Non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra’.

Ora, capita spesso di ricordare qualcuno per la bontà, di definirlo finanche uomo buono, soprattutto quando ha diffuso ai quattro venti i gesti di bontà che ha compiuto: ma essi, per tanti o pochi che che siano stati, non valgono a renderlo buono dinanzi a Dio, perché ‘ha già ricevuto la sua ricompensa’ dinanzi agli uomini.
Per noi Cristiani, infatti, ciò che conta è che la bontà sia rimasta ‘nascosta con Cristo in Dio’.
Olinto Mascaro è stato l’esempio proprio di questa bontà, nascosta, umile e sovrana!
Io l’ho visto sorridere quando, nel pieno delle forze, svolgeva la sua amatissima Professione con tanta dedizione.
L’ho visto perdere quel sorriso quando una prova grande gli strappò la sua sposa, la sua compagna di vita; e lui, che da allora non sorrideva più, si occupò delle loro due bambine, rimaste senza mamma in tenera età, le sue piccole creature, con una dedizione assoluta.
E quando ieri pomeriggio ho sentito i nipoti, raccontare delle tenerezze che riservava loro, mi sono ricordato di quel papà amorevole nella tragedia che aveva colpito la sua famiglia.
Ed ho ripensato alla poesia di Sant’Agostino, scritta per consolare chi rimane ma anche per raccontare ‘dell’incanto di Dio’ in chi può finalmente vederLo in faccia, vedere la Sua ‘sconfinata bellezza’.

Penso che Olinto Mascaro sarà due volte felice: perché finalmente scioglierà ‘il mistero immenso del cielo’, nel quale vivrà in eterno e tornerà a sorridere, come allora, quando svolgeva passi sicuri in questa vita nel solido affidamento si valori del giusto e del vero; e sorriderà ancora incontrando di nuovo la Sua sposa, con la quale potrà dissetarsi ‘nel trasporto più puro e più intenso alla fonte inestinguibile della gioia e dell’amore’.
Grazie dottore,
maestro di servizio e di vera e silenziosa bontà: Cristo Le sarà riconoscente per il pane spezzato con l’ultimo e con il povero, con l’ammalato ed il sofferente, così come Lei Lo ha riconosciuto in quanti ne ha incontrati nella via, senza che mai nessuno, con una sola parola uscita dalla sua bocca, ne sia stato messo a parte!”.

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