Turismo fai da te? Anche a Catanzaro l’inefficienza degli Info point

L'importanza di una rete di collegamento tra operatori turistici e commerciali. La mancanza di servizi in città. Ecco cosa dicono gli operatori turistici

Non sono pochi i casi in cui l’inefficienza “informativa” sia andata a discapito di malcapitati turisti costretti a vagare per le città, senza un filo conduttore che possa rappresentare quell’iter culturale che dovrebbe essere proposto dagli “info – point”, quale punto di informazione turistica.

Ed è ciò che accade anche a Catanzaro dove, molte volte, gruppi di turisti sono stati costretti a rivolgersi ai cittadini stessi per recuperare informazioni relative alla conoscenza della città. La recente pandemia ha attualmente incrementato la voglia di muoversi, di viaggiare, di conseguenza il bisogno di avere dei servizi “ad hoc” è aumentato.

Ma qual è la risposta data dalla nostra città? Se sussistono dei “punti informativi”, sembrerebbe che la loro attività sia praticamente inesistente, sia in centro, che nella zona sud della città dove, specie nel periodo estivo, dovrebbe essere particolarmente efficiente poiché zona balneare.

Il turismo “fai da te” ha perciò sostituito chi avrebbe dovuto informare su itinerari ed eventi culturali, itinerari extraurbani, alberghi, trasporti pubblici e quant’altro.

IMPORTANZA DEGLI “INFO – POINT”

Ad allargare il concetto di “accoglienza” sono proprio gli info- point che, nella loro singolarità, hanno un alto valore. Essi costituiscono il luogo più facile da raggiungere, posti nei luoghi potenzialmente più frequentati dai turisti possono dare quel valore aggiunto per chi non abbia contezza di informazioni necessarie, costituendo quel fondamentale “momento di contatto” con il turista.

Ben si conosce la loro potenziale attività, che si riassumerà in alcuni punti salienti. Gli “info-point” rappresentano il passo successivo alle informazioni che in genere il turista ricava dal web, incrementandole (come ad esempio alberghi e ristoranti), si aggiungono le informazioni sulle modalità di spostamento (mobilità-collegamenti dei trasporti urbani e “non”) e, ancora, informazioni sugli eventi culturali o deputati al tempo libero da poter seguire durante il periodo vacanziero. Tutto ciò, oltre ad essere un buon biglietto da visita per la città, costituirebbe una determinante rete di collegamento con tutti gli operatori, turistici e commerciali.

LA MANCANZA DI SERVIZI IN CITTA’

La città di Catanzaro ha delle grandi potenzialità culturali. Nonostante ciò, i servizi attinenti non colmano le richieste dell’utente, tant’è che alle volte anche i cittadini stessi hanno dovuto fare i conti con “chiusure” determinanti.

Ad esempio, le ben note “Gallerie del S. Giovanni”, per svariate motivazioni non sempre sono state aperte al pubblico, non è da meno l’adiacente “Terrazza del S. Giovanni” che, dopo un certo orario, chiude i cancelli di apertura, togliendo la possibilità di vedere la particolarità del panorama.

Diverse volte, come accennato, sono stati proprio i cittadini a fare da “cicerone” a sprovveduti turisti che, con grande incertezza, procedevano per le assolate vie della città. Una città del tutto meritevole dell’attenzione del visitatore, ma è pur vero che la mancanza di servizi incrementa la precarietà delle visite turistiche rendendole non del tutto esaustive.

Intanto, c’è da dire che attualmente la “forma” turistica si è diversificata, indirizzandosi più su “vacanze brevi”, magari ripetute durante l’anno e proprio in virtù di ciò la pianificazione del settore dovrebbe essere costante e riguardare alcuni punti determinanti, purtroppo sopravvalutati.

Ciò riguarderà i “servizi di accoglienza” (per l’appunto gli info-point), il servizio “mezzi di trasporto” che dovrebbe essere più efficiente (sovente si riconosce la precarietà di quello pubblico, la mancanza di taxi, le chiusure ripetute della funicolare e, attualmente, quella stabile della Calabro Lucana) e, infine, i “servizi complementari”, come l’esistenza di bagni pubblici (mancanti in città) o la “ricettività” della ristorazione in riferimento alle esigenze ( in particolari giorni si è acclarato il classico “tutto chiuso”).

Eppure, offrire il minimo dei servizi renderebbe la città più appetibile, in definitiva, una città che sarà in grado di offrire comfort, sicurezza, servizi ed infrastrutture ai suoi cittadini sarà altrettanto ospitale per il visitatore che, tra l’altro, dovrebbe trovarsi in una “posizione privilegiata” proprio perché “visitatore”.

IL PARERE DEGLI OPERATORI TURISTICI

La mancanza di determinati servizi si riflette immancabilmente su chi svolge questo tipo di lavoro. “Catanzaro è una città da scoprire – dice Angela Rubino, operatrice turistica di Catanzaro – ha mille potenzialità che però vanno poste in evidenza. Proprio per tale ragione l’info-point è fondamentale, poiché il turista va accolto ed informato.

Abbiamo diversi spunti culturali da far conoscere, ad esempio, il “Museo Diocesano”, gli “Scarabattoli” dell’Immacolata, che pochissime città posseggono e, tanto altro ancora, meriterebbe un’attenzione diversa, da evidenziare nell’ambito della città che tanto acquisterebbe”. “Mi è capitato – aggiunge – di vedere turisti che vagano per la città in orari impossibili, anche quando gli operatori commerciali erano chiusi.

Ciò dipende proprio da una mancanza di informazioni, non sussistendo un punto dove poter accogliere il turista, è conseguente che si troverà spaesato, senza sapere dove andare e cosa visitare”.

“Ci dovrebbe essere la consapevolezza – dice ancora – che il turismo possa costituire una importante realtà, ciò può essere generato dalla cultura che rimane qualcosa di “vivo” se mantenuta tale e, dunque, dovrebbe sussistere quel filo conduttore che possa unire tutte le potenzialità della città, da nord a sud”.

“La mia attività – conclude la Rubino – ha visto sostanzialmente esperienze “personali” create individualmente da me. Il mare, ad esempio, è una nostra risorsa e sarebbe un indotto non indifferente, mi è capitato di accogliere dei croceristi americani a Crotone (gestiti dal Tour operator Alfa 21) che venivano qui in zona per visitare “Scolacium” e Squillace, ma sarebbe stato bello far visitare anche il nostro “centro città” o la sua zona balneare, il turista americano vuole conoscere, acquistare e, sicuramente, anche tornare nei luoghi che l’ha ben accolto”.
Non si può pertanto escludere l’importanza di quelle strategie che possano incentivare le attrattive e l’efficienza che riguardi la “destinazione turistica” che, in diversi casi (vedi ad esempio la kermesse del Magna Grecia Film Festival) resta di primaria necessità, valorizzandone i luoghi e garantendo una corretta fruizione per il turista che viene a visitare la nostra città. Sarebbe bello e proficuo se tutto ciò diventasse presto una concreta realtà, una possibilità che, ci si augura, l’amministrazione possa prendere a cuore affinché nuovi orizzonti si aprano e diano alla città, anche nel settore del turismo, quel tanto desiderato “passo di qualità”.