Un incalzante romanzo on the road vince il Premio ‘Parole nel Vento’ (CON VIDEO) foto

Al Marca la serata finale del concorso letterario della Provincia: primo posto per Piero Malagoli con "A14-Controesodo"

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    di Domenico Iozzo

    Un romanzo on the road costruito attraverso un serrato montaggio parallelo di gusto cinematografico. E’ questa la caratteristica del racconto “A14-Controesodo” di Piero Malagoli che ha conquistato il primo posto al Premio letterario della Provincia di Catanzaro “Parole nel Vento” la cui serata finale si è svolta ieri al museo Marca. La giuria ha decretato anche gli altri premi in denaro: secondo classificato “Segreti di famiglia” di Silvia Farinazzo e terzo classificato “La melodia del caos” di Francesco Guadalupi che si è aggiudicato anche il “Premio Chimirri”.  Il verdetto è arrivato dopo il lungo lavoro di selezione e valutazione da parte della Giuria – composta dal presidente Antonio D’Orrico e da Arnaldo Colasanti, Corrado Iannino, Manuela Alessia Pisano e Florindo Rubettino – dei 130 elaborati giunti da tutta Italia. Un concorso letterario, quindi, che in continuità con le precedenti edizioni ospitate a Squillace, Cropani e Stalettì, anche quest’anno ha rappresentato una vetrina importante per gli scrittori emergenti di ogni età attraverso 15 appuntamenti promossi in tutta la provincia. “Nonostante i tagli ingenti alla Cultura – ha detto il Commissario straordinario della Provincia Wanda Ferro – abbiamo voluto fortemente mantenere questo premio che ha sempre guardato unicamente alla qualità e al merito. Il mio auspicio è che tutti i partecipanti possano continuare il loro percorso alla scoperta dell’arte dello scrivere perché che il libro può essere uno strumento in grado di aprire cuore e mente guidando la società verso il giusto sviluppo culturale”.

    Il critico letterario Antonio D’Orrico, presidente della Giuria finale, ha sottolineato che, nonostante la difficoltà di ripetere il successo dello scorso anno e la “concorrenza sleale” del talent Rai dedicato agli aspiranti scrittori, anche questa edizione ha regalato un paio di opere “davvero compiute e magistrali nel raccontare le varie facce dell’Italia di oggi con lo stile di una sceneggiatura cinematografica”.  Arnaldo Colasanti, che ha condotto la serata, ha aggiunto che il valore aggiunto del Premio letterario è appunto quello di riuscire a creare nuovi processi culturali declinando al meglio il ruolo di un’amministrazione provinciale sul territorio. Per l’editore Florindo Rubbettino – che anche per questa edizione curerà la pubblicazione dell’opera vincitrice – “Parole nel vento” continua a rappresentare “uno straordinario esperimento di eccellenza in grado di imporre una formula innovativa all’insegna della qualità che ha contribuito ad invertire la tradizionale rotta della promozione culturale che va da nord a sud”.  I giurati Corrado Iannino e Manuela Alessia Pisano hanno aggiunto, infine, che l’obiettivo futuro sarà quello di puntare di più sull’aspetto didattico e sul contributo sinergico delle associazioni del territorio per consentire al Premio di crescere e consacrarsi definitivamente.

    La serata finale ha visto il coordinamento artistico di Anna Maria De Luca e Luca Maria Michienzi della Compagnia Teatro del Carro, con la partecipazione degli attori Lucia Cristofaro e Josephine Carioti, dei musicisti Mimmo Audino, Giuseppe Gualtieri e Attilio Gualtieri, del tenore Alessandro D’Acrissa,  con le fisarmoniche di Accordion Sextet “F. Torrefranca” e il tango di Francesco Panei e Eva Petruzzi. Durante la cerimonia sono stati letti anche alcuni passi di altre opere finaliste come “Donne in guerra” di Luigi Fregola, “L’attimo prima” di Katia Colica, “Res Pauca” di Sofia Vetere e “Tra  equivoci e bugie” di Giuseppina Grilletta. Infine è arrivata la premiazione delle tre opere vincitrici e la lettura della motivazione per il primo classificato Piero Malagoli con A14-Controesodo: “Un romanzo on the road in un giorno d’agosto di traffico intensissimo. In un serrato montaggio parallelo di gusto cinematografico due coppie procedono a uno scambio di partner (più che un’occasione di trasgressione sessuale, una riflessione sulla vita a due); un imprenditore senza scrupoli, non solo sul piano lavorativo e fiscale ma anche su quello sentimentale, corre a bordo del suo Porsche Cayenne dalla moglie, dopo aver lasciato l’amante; uno spostato che ha perduto tutto (la moglie, il figlio, il padre, il lavoro e anche la faccia) si aggira lugubremente da casello a casello con un fucile carico poggiato sul sedile posteriore della  sua scassatissima macchina. Perfetta la struttura. Incalzante il ritmo. Stile secco, veloce, tutti fattori che consentono all’autore di vincere per distacco”. 

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