‘Arte e femminismo in Italia’, alla Casa della Memoria un incontro con Raffaella Perna

Autrice del libro Arte, fotografia e femminismo in Italia negli anni Settanta e co-curatrice de Il gesto femminista

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    La Fondazione Rocco Guglielmo, La Fondazione Mimmo Rotella ed il Rotary Club Catanzaro Tre Colli presenteranno il prossimo 11 novembre alle ore 18 presso la Casa della Memoria un evento dal titolo “Arte e femminismo in Italia”. Si tratta di un incontro con Raffaella Perna, autrice del libro Arte, fotografia e femminismo in Italia negli anni Settanta e co-curatrice de Il gesto femminista. La rivolta delle donne: nel corpo, nel lavoro, nell’arte.

    Interverranno Rocco Guglielmo, Fondazione Rocco Guglielmo – Fondazione Mimmo Rotella Piero Mascitti, Fondazione Mimmo Rotella Felice Foresta, Rotary Club Catanzaro Tre Colli On. Rita Commisso.

    L’incontro propone una riflessione sul rapporto tra arte e femminismo in Italia negli anni Settanta, a partire dalla pubblicazione di due recenti volumi che affrontano tale tematica: Arte, fotografia e femminismo in Italia negli anni Settanta (Postmedia Books, Milano) di Raffaella Perna e Il gesto femminista. La rivolta delle donne: nel corpo, nel lavoro, nell’arte (DeriveApprodi, Roma) a cura di Perna e Ilaria Bussoni. Il primo libro, in particolare, si concentra sulle sperimentazioni delle numerose artiste femministe italiane che adottano la fotografia come strumento privilegiato per esprimere le istanze della corporeit・e della sfera identitaria. Il secondo, invece, ha un taglio interdisciplinare: sociologhe, filosofe, storiche dell’arte, fotografe e militanti parlano del significato simbolico, culturale, politico ed estetico del “gesto femminista”. Nell’incontro verrà affrontata la difficile recezione dell’arte delle donne in Italia: l’incomprensione della critica, delle istituzioni e del mercato; la militanza e la scelta separatista, sfociata nella creazione di gruppi autogestiti, impegnati nell’organizzazione di mostre al femminile; il timore di alcune autrici di trovarsi ghettizzate, anche a causa di scelte siffatte. Ma si parlerà soprattutto della volontà delle artiste di inventare pratiche e canoni estetici alternativi, partendo da sè e dal proprio vissuto, per decostruire parole e immagini della cultura dominante: il desiderio, dunque, di ripensare l’arte a partire da uno sguardo sessuato sul mondo.

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