Arte, sabato prossimo al Marca la giornata del Contemporaneo

Undicesima edizione della rassegna  

Più informazioni su


    In occasione dell’Undicesima Giornata del Contemporaneo promossa annualmente dall’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani – AMACI, sabato 10 ottobre il Museo delle Arti di Catanzaro – MARCA, con il patrocinio della Fondazione Rocco Guglielmo, dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e della Provincia di Catanzaro, e in collaborazione con l’Associazione Culturale Di.Co., promuove una serie di eventi che si articoleranno contestualmente durante tutta la serata. In linea con il grande progetto espositivo diffuso su tutto il territorio italiano, ideato e promosso dal critico d’arte Achille Bonito Oliva, con il patrocinio di EXPO 2015 e la collaborazione del Programma sperimentale per la cultura Sensi Contemporanei dell’Agenzia per la Coesione Territoriale e del Mibact, anche il Museo MARCA accoglie “L’Albero della cuccagna. Nutrimenti dell’arte”, presentando l’installazione ambientale dell’artista internazionale H.H. Lim. Nell’immaginario collettivo l’albero della cuccagna, soggetto iconografico che ha alle proprie spalle una lunga tradizione e una altrettanto arcaica memoria popolare legata all’albero sacro della fertilità di derivazione celtica, rappresenta il paese dell’abbondanza e il luogo del divertimento. Il coinvolgimento di artisti contemporanei permette di realizzare opere interattive che sollecitano l’intervento di bambini e giovani dando un accento partecipativo e ludico all’evento espositivo. In linea con “Passi”, l’immagine guida creata appositamente dall’artista Alfredo Pirri per questa XI ed. e con l’invito sotteso a mettersi costantemente in discussione, con “Dì Contemporaneo” il MARCA intende dedicare una giornata ai nuovi linguaggi, invitando sette giovani artisti a relazionarsi con alcuni dei Capolavori presenti nella Pinacotexa del Museo, rivisitandoli in chiave contemporanea. Relazionarsi con un Capolavoro, simbolo di bellezza ed Eternità, per un giovane artista rappresenta una sfida, un rischio non soltanto temporale, perchè lo consegna alla temporalità e caducità, ma anche stilistico, perché affida la sua rilettura a un linguaggio della contemporaneità che per sua natura è votata a una frammentarietà a tratti dissacrante. Rivisitare in chiave contemporanea un’opera del passato diventa così la chiave di un gesto distruttivo e al tempo stesso ri-creativo, che nel rompere un’immagine dalla durata eterna ne crea una differente e inedita, attuale che riattualizza un patrimonio consolidato e storicizzato. Un confronto, quello tra passato e presente avviato qui al MARCA, che si sviluppa secondo una catena di connessioni, rimandi, suggestioni all’interno di un processo evolutivo in cui la Tradizione viene riattualizzata per riscoprirne un aspetto inedito o crearne uno totalmente nuovo e differente. Gli artisti invitati per questa edizione sono tutti affermati e attivi sulla scena contemporanea locale e non solo: Giuseppe Barilaro, Leonardo Cannistrà, Raffaele Colao, Pasquale De Sensi, Domenico Mendicino, Francesco Cisco Minuti, Francesca Procopio. Con Duplice-Mente … De-Costruire, il MARCA riflette sulla possibilità di applicare il concetto di decostruzione derridiana all’arte contemporanea, partendo dalla selezione mirata di alcuni artisti che vivono lo stato di decostruzione come scelta estetica radicata: Bianco-Valente, Coniglioviola, Con.Tatto, CORPICRUDI, Mocellin-Pellegrini, movimentomilc. In primo luogo per l’uso del medium tecnologico, giacché l’arte elettronica costitutivamente, per le sue potenzialità espressive e comunicative, opera quella decostruzione spazio-temporale nella percezione dell’opera, che già le Avanguardie storiche avevano avviato. Ma ancor di più, la rassegna video che si svolgerà nell’atrio del Museo, vede coinvolte coppie d’arte, il cui lavoro scaturisce da un confronto dialettico, che si alimenta del dialogo e dello scambio costante d’idee, che sfocia nell’univocità del pensiero. Si supera così la scissione della “duplice-mente”, in direzione dell’omogeneità della ricerca. Dunque, una vera e propria decostruzione derridiana, che sempre già iniziata, tende – e conduce – all’implicita costruzione di altro. E tuttavia, in questa ridefinizione, nè l’immagine nè la presenza scompaiono, ma si riformulano sotto il vaglio della praxis, che possa esser via via declinata in chiave relazionale, empirica, prettamente artistica. E giacché la decostruzione è anche una strategia d’ascolto, non guidata primariamente dall’occhio, ma da un orecchio scaltrito, la rassegna si caratterizza ulteriormente per un climax acustico: dal silenzio a suoni soavi, appena percettibili, sino alla musica rock ed elettronica, preludio – quest’ultima – della seconda parte della serata. Alla fine della rassegna l’arte visiva lascia posto alla sola musica elettronica, con una music live performance di SKG (ore 21.00), che permette di dare nuova enfasi agli spazi – e alla vita – del Museo

    Più informazioni su