Politeama, le emozioni di ‘Due come noi’: Gino Paoli e Danilo Rea

Gli artisti hanno dato vita a un incontro magico ed emozionante che ha chiuso nel migliore dei modi il Festival d’autunno 

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    “Due come noi”, uno dei più grandi autori e interpreti della canzone italiana e uno dei più virtuosi pianisti riconosciuto a livello internazionale. Gino Paoli e Danilo Rea sul palco del Politeama hanno dato vita ad un incontro magico ed emozionante che ha chiuso nel migliore dei modi il Festival d’autunno, diretto da Antonietta Santacroce, con un omaggio intimo e personale alla storia della canzone italiana. L’intesa tra i due artisti ha offerto la prova di come la musica possa rappresentare un grande viaggio da scoprire ogni giorno attraverso quelle strade percorse tante volte, ma capaci di regalare sempre nuove direzioni. E’ stato lo stesso Paoli ad invitare il pubblico a viaggiare insieme sulle note di quelle canzoni che continuano a rappresentare un punto di riferimento in quanto custodiscono le radici del patrimonio musicale italiano. E così tra i successi di sempre come “Sapore di sale”, “La gatta”, “Che cosa c’è”, “Il cielo in una stanza”, la scaletta ha messo insieme anche alcuni sentiti omaggi agli amici di una vita come De Andrè, Bindi, Tenco e Lauzi, tutti protagonisti di una stagione cantautoriale irripetibile. Ad aprire la serata è stato invece un classico del repertorio operistico, “Una furtiva lagrima” di Donizetti, omaggio alla “romanza” sulle cui orme è poi nata la canzone pop. E poi alche alcune incursioni nella canzone d’autore napoletana, come la splendida “Passione” di Libero Bovio, a cui Paoli è da sempre fortemente legato e che hanno segnato un ideale ponte con il concerto di Massimo Ranieri, precedente tappa del festival catanzarese. Non poteva mancare il jazz, le influenze della tradizione americana a cui il cantautore genovese, specialmente nella piena maturità artistica, ha dedicato una nuova fase della sua ricerca artistica, riassunta insieme a Danilo Rea con “Time after time”. “Bisogna tenere sempre viva la memoria”, ricorda Paoli sul palco e lungo il filo rosso del ricordo il concerto si conclude con due gemme dal sapore nostalgico, come “Una lunga storia d’amore” e “Senza fine”, a sottolineare che se il tempo di una vita artistica è destinato a scorrere inesorabile, la musica e le parole restano indelebili nel cuore e nella mente.

    Domenico Iozzo

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