Lo Stato Sociale, da musica a fumetto contro la paura e la diffidenza

Al centro Polivalente di Catanzaro un incontro Ubik con al centro la graphic novel della band divenuta famosa per la canzone 'Una vita in vacaza', si è parlato anche dell'appena trascorso Sanremo


Un incontro fortuito grazie ad amicizie in comune da cui è nata una collaborazione professionale destinata ad invadere il mondo dell’editoria. “Andrea” è la prima graphic novel firmata per Feltrinelli Comics da “Lo Stato Sociale”, la band salita alla ribalta nazional-popolare grazie al successo sanremese de Una vita in vacanza, con i disegni dell’illustratore Luca Genovese. Una storia generazionale, un viaggio in un’Italia distopica attraverso lo sguardo di un giovane bolognese che non riconosce più il suo Paese e in cui non si rispecchia. Un plot che potrebbe perfettamente essere ambientato in qualsiasi periferia e che è stato al centro della presentazione tenutasi al Centro Polivalente di Via Fontana Vecchia, a cura di Nunzio Belcaro della Ubik e moderata da Emiliano Lamanna.  

Dal racconto per immagini emerge uno sguardo impietoso sulla società contemporanea e la rabbia propria di chi per anni è stato prigioniero delle proprie paure e dei propri fallimenti. L’idea di approcciarsi al mondo del fumetto da tanto tempo era nella testa di Alberto Guidetti, in arte Bebo, membro fondatore de Lo Stato Sociale, e ha trovato la sua forma in un romanzo che ha come protagonista il giovane Andrea e il suo bar nella periferia di Bologna quale finestra sul mondo. Un luogo da cui cercare in tutti i modi la fuga per rincorrere i propri sogni. Bebo spiega così le sensazioni che lo hanno accompagnato in questo viaggio letterario: “Sono convinto che l’arte non possa descrivere universalmente il mondo, ma avevo in mente qualcosa che fosse un’ allegoria del reale. Cinque Stelle stava già emergendo in maniera forte, Trump era stato eletto e il panorama politico sempre più confusionario. Questa storia racconta le vere persone che sono poco felici, poco contente del loro lavoro, in una società per niente accogliente”.  Il riferimento politico evidente è all’Italia a trazione leghista: “Viviamo in un Paese che non sa cosa farsene degli altri – continua Bebe – e preoccupante che venga alimentato un clima di paura e diffidenza, ma ogni essere umano qualcosa di buono la saprà pur fare”. Una storia che ha trovato la sua ideale fusione con le immagini: “Il fumetto ha una valenza doppia, un valido strumento per combattere” ha aggiunto Luca Genovese che a Catanzaro ha anche incontrato gli studenti dell’Accademia di Belle Arti.

Dal libro alla musica, inevitabile un passaggio a margine sulla parentesi di Sanremo: “Per noi l’anno scorso è stata una festa – conclude Bebo – mentre in questa edizione il governo ha voluto occuparsi di cultura tirando in ballo l’irrazionale o complotti di sinistra. Da outsider ho tifato per Mahmood,  Salvini ha voluto dire la sua per fare caciara, ma la visione della musica legata alla direzione artistica di Baglioni non appartiene alla politica”.

Domenico Iozzo