Politeama, ‘Ditegli sempre di sì’ di De Filippo centra il colpo

Felice riuscita tra regia, compagnia, testo, scene e dettagli 


di Carmen Loiacono

E’ stata una “vittoria” facile, quella di ieri sera al Teatro Politeama. Ad andare in scena, appuntamento della stagione 2019/2020 firmata dal sovrintendente Gianvito Casadonte, è stata la commedia “Ditegli sempre di sì”, con un risultato non scontato ma ampiamente prevedibile.

Prima di tutto per la compagnia: al suo ritorno a Catanzaro la Elledieffe è parsa più in forma che mai, segno che Carolina Rosi, depositaria del teatro di Luca De Filippo – figlio del grande Eduardo, lei è figlia di Francesco Rosi -, sta lavorando bene.

Anche questa volta, infatti, come da qualche anno ormai, ha deciso di affidare la regia di una delle nuove produzioni a personalità note anche per i precedenti cinematografici, in questo caso, dopo Mario Martone e Marco Tullio Giordana, ha deciso di fare firmare “Ditegli sempre di sì” a Roberto Andò.

E ha centrato, ancora una volta, il colpo. La regia di Andò, altro punto che giocava di anticipo a favore della serata, è stata assolutamente rispettosa del testo originario, che ha reso dal punto di vista scenico attraverso una sorta di non luoghi: l’asetticità degli interni – le scene e le luci sono di Gianni Carluccio -, ha messo ancora più in risalto lo stridore del dramma di pochi, visto con gli occhi degli estranei.

La follia del protagonista, una volta scoperta, diventa motivo di allontanamento non solo suo, ma della sua stessa famiglia, divisa tra l’amore fraterno e il dolore del divario creato da quella situazione. E anche il quadro finale – lì è chiara la firma di Andò -, non è che una conferma della riflessione cui spinge “Ditegli sempre di sì”: Teresa, una Carolina Rosi sempre al top, straziata e rassegnata al punto giusto, e Michele, un perfetto Gianfelice Imparato, forte di una interpretazione limpida, sono sì uniti nel vivere la malattia, ma vengono guardati dagli altri, esterni, spettatori non partecipanti di tanta sofferenza.

Il testo del resto – terza carta della riuscita -, è molto denso, eppure di quella leggerezza tale che, sebbene non priva di insidie, permette anche a chi ci si accosta di comprendere appieno le intenzioni di Eduardo De Filippo, muovendosi nel pieno riguardo, lasciando inalterato quell’agrodolce cui l’autore, tra i maggiori del Novecento, ci ha abituati.

E che la compagnia Elledieffe sta dimostrando ancora oggi di sapere tramandare: oltre alla bravura dei già citati Rosi e Imparato, Ditegli sempre di sì ha infatti potuto contare su un cast affiatato – lavorano da tempo insieme –, e valido, a conferma della certezza che ormai rappresentano le produzioni di Elledieffe.

Il pubblico catanzarese – numeroso come sempre – ha mostrato di gradire molto, fra gli altri, Edoardo Sorgente, l’aspirante poeta dal ciuffo ribelle tutto balzi e saltelli. A completare il cast Massimo De Matteo, Federica Altamura, Viola Forestiero, Vincenzo D’Amato, Gianni Cannavacciuolo e Boris De Paola.