Sersale, museo storico di interesse nazionale

Curatore del museo: Giovanni Lia

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    C’è un luogo nella Città di Sersale dove lo scorrere e il modificarsi della vita umana viene raccontato con dovizia di particolari: Il museo storico. E’ uno spazio curatissimo ed è la logica conseguenza di trent’anni di ricerche e raccolte. Si trova proprio dentro il palazzo comunale e qui trovi attendibili visioni di vita calabra: dai vestiti alle immagini, dagli oggetti ai documenti. Impossibile contare i pezzi presenti, sono innumerevoli, sono lì per uno scopo: fare memoria. Sono frammenti di storia che lasciano basiti, qui è come se il tempo si sia fermato per indicare l’essenza della civiltà contadina. Se tradizione vuol dire consegnare, tramandare, il museo storico ed economico di Sersale sa come adempiere al nobile compito di avvicinare il presente al passato, indicando alle nuove generazioni e ai posteri il patrimonio spirituale dei cittadini di Sersale e di tutto il Reventino.

    Se il museo è lì, il merito è da ascrivere al curatore Giovanni Lia. Ha detto l’esperto di storia locale e non solo: “Nel museo si possono apprezzare gli ultimi due secoli di storia socio-economica sersalese, calabrese e nazionale attraverso fatture, giornali, cinema, commercio e costumi. Un museo di interesse nazionale: dietro 30 anni di raccolte. Aspetto – è l’auspicio di Giovanni Lia- tante persone, aspetto i giovani, aspetto le scuole. Ne vale la pena. Qui si trovano cose che l’incalzare del progresso ha cancellato e qui si capisce che dietro il presente c’è un passato. Non è il mio museo, è un luogo pensato per tutti.

    Oggi c’è, domani non so, dipende dall’interesse della comunità tutta, di chi leggerà le mie parole. Non lo immagino come un luogo abbandonato, ma come luogo vivo, capace di aggregare, di emozionare. Una parte degli spazi espositivi è dedicata ad Antonio Lia, cittadino sersalese che amava il suo paese e non a parole, ma con i fatti.” Il museo storico di Sersale rammenta a tutti l’importanza di ricordare: sai dove vai solo se sai da dove vieni.

    Enzo Bubbo

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