A Crotone Soprintendenza arte: lettera aperta a ministro Franceschini

La presidente locale di Italia Nostra Elena Bova: 'Non viene riconosciuto al capoluogo di regione nessun ruolo in merito alla tutela e salvaguardia di un patrimonio storico culturale artistico

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    Signor Ministro – scrive Elena Bova presidente Italia Nostra Catanzaro a Franceschini titolare del dicastero della cultura leggiamo sulla stampa che la sede della Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per le province di Catanzaro e Crotone, di recente istituzione, sarà nella città di Crotone. Catanzaro sarà accorpata nuovamente, prima Cosenza ora Crotone. Non viene riconosciuta alla nostra città pur capoluogo di regione nessun ruolo in merito alla tutela e salvaguardia di un patrimonio storico culturale artistico per numeri e peso decisamente superiore. Tutti i parametri richiesti dal suo Ministero per l’istituzione di una nuova soprintendenza tra quelle previste dal DPCM del 3/12/2019 sono a favore di Catanzaro: i vincoli archeologici (31 contro 26), architettonici (795 contro 129), paesaggistici (2 Catanzaro nessuno per Crotone); territoriali: essere città capoluogo di Regione, maggior numero di abitanti, e dei comuni compresi nel territorio provinciale 80 contro 27; Crotone è preferita nonostante fossero già pronti e disponibili la sede degli uffici nella struttura del complesso monumentale del San Giovanni tra le più prestigiose della città e dove già è operativa la sezione staccata della soprintendenza ABAP di Cosenza. Non una richiesta campanilistica dunque ma numeri e fatti ( Aldo Ventrice associazione per il decoro urbano di Catanzaro).

    La nostra città paga un prezzo altissimo per non aver avuto una sede della Soprintendenza, essendo quella di Cosenza competente per territorio, con grande assenza di uno sguardo vigile sul nostro patrimonio storico architettonico demolito, devastato, ignorato, violato negli anni da mancati controlli, superficialità di approccio, ignoranza della nostra storia. Catanzaro non ha più un’identità storica urbanistica non si sa più che città sia diventata anche perché chi era tecnicamente preposto alla tutela e salvaguardia ci ha sempre ignorati. Sono le soprintendenze a dover vigilare e tutelare manufatti simbolo dell’identità della città quali la scuola della Maddalena ex convento e l’ospedale “vecchio” ex convento di S. Agostino entrambi costruiti nel XVI sec. che l’attuale amministrazione comunale vorrebbe demolire. La sezione di Catanzaro di Italia Nostra assieme a molte associazioni della città si è battuta e si batte perché nessuna demolizione possa continuare ad uccidere la nostra città già troppo ferita.

    Avremmo voluto la Soprintendenza al nostro fianco. Certo Catanzaro non sta facendo parlare bene di sé, mortificata dall’immagine di una cattiva politica, mirino dei media che fanno audience sulle sfortune di una città del Sud. Certo la sua classe dirigente non ha dato bella prova di sé. Forse sta qui una delle ragioni delle continue spoliazioni che Catanzaro ha subito e continua a subire. Contiamo pressochè niente nei luoghi dove si decide il futuro delle città. Conta sicuramente di più la città di un sottosegretario che l’evidenza dei fatti. Noi cittadine e cittadini di Catanzaro ci rivolgiamo a Lei Signor Ministro sicuri che la sua imparzialità saprà fare ciò che è giusto”.

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