Il mare, l’Italia ‘surreale’, la luce e la suggestione della pittrice di Catanzaro Maria Lia Bovino

L'artista ha esposto le sue opere all’ex Stac a Catanzaro dal 21 febbraio al 2 marzo scorso

Il mare, lucente, intenso, placido, schiumante da uno scorcio. E poi l’Italia, da Nord a Sud della penisola. Vista dai suoi occhi e immortalata in un tratto pittorico particolare, solo suo.
Sono alcune delle prime impressioni che vengono fuori dalla vista della mostra della pittrice Maria Lia Bovino, che a Catanzaro ha esposto le sue opere all’ex Stac dal 21 febbraio al 2 marzo scorso.
Sono quadri che attraggono. Che ti costringono a guardarli e a riguardarli nuovamente. Sono diversi tra loro. In alcuni il protagonista è il mare, in tutte le sue forme, colori, e momenti del giorno. In altri ci sono i monumenti e i paesaggi da tutta Italia, dalle tinte più ‘intimiste’ e con la costante di apparire sempre ‘deformati’ dal pennello della pittrice. In chiave surreale.
Un profondo trait d’union ricollega i due filoni di arte che Catanzaro ha potuto ammirare nell’esposizione. ‘Cresciuta trascorrendo gran parte della mia vita accanto al mare – spiega infatti l’artista – l’acqua è la mia grande ispirazione. Nelle mie opere distorte è l’architettura con chiese, campanili, torri che cerco, soprattutto in Italia, così ricca di bellezze da offrire. Il mio desiderio di smussare gli angoli, innalzare cupole rende tutto fluido tornano così al mio elemento preferito: l’acqua’.


I monumenti da tutta Italia quindi, passando da Scolacium nella sua Calabria, a Tindari, altro luogo di profondissime suggestioni in Sicilia, per spostarsi poi in Campania, il Santuario di Pompei tra gli altri, e in molte cittadine della verde Umbria, le Marche,Firenze, risalendo al Nord tra Venezia, le località del lago di Garda e molto altro ancora.


Tanti i luoghi che hanno impressionato artisticamente la pittrice catanzarese, che ha vissuto a lungo fuori dalla Calabria e che li ha reinterpretati col suo tratto fluido, quasi onirico, quindi ricco di suggestioni. Ognuno le sue. Per tornare poi a opere più naturalistiche. Il mare, Appunto, in fondo, il primordiale e grande elemento.

Quell’acqua che ammorbidisce l’architettura, quell’acqua che invece, rappresentata nel suo corso naturale, colpisce di colori intensissimi, come nel quadro che raffigura la spiaggetta di Caminia, o risplende fuoriuscendo da un antro di roccia, o rasserena in un alba placida sul nostro Ionio.