Nunzio Belcaro, il lavoro del libraio ai tempi del Coronavirus e la prima pagina di Repubblica

A ridosso della chiusura a causa del Covid-19 dalla Ubik hanno chiesto di poter essere inseriti fra le attività commerciali abilitate alla consegna a domicilio. Registrando un aumento delle vendite del 20 per cento

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    Catanzaro sulla prima pagina di uno tra i maggiori quotidiani nazionali e non per questioni di cronaca nera o giudiziaria. E’ grazie a Nunzio Belcaro, “il” libraio: nell’edizione odierna la Repubblica ha deciso di dedicargli il taglio medio – l’articolo al centro della pagina, con una bella foto -, per raccontare il “riscatto del sud” , passato attraverso la lettura. L’articolo, a firma di Cristina Nadotti e Giuseppe Smorto, sottolinea come in una città in fondo alle classifiche dei consumi culturali, l’esperimento messo in atto da Belcaro e dai suoi si sia rivelato vincente: a ridosso della chiusura a causa del Covid-19 – il cosiddetto lockdown -, dalla Ubik hanno chiesto di poter essere inseriti fra le attività commerciali abilitate alla consegna a domicilio. Ed è successo che un settore che fa fatica 365 giorni all’anno, in un momento di ulteriore difficoltà, è riuscito a registrare un aumento delle vendite del 20%, come riportato da La Repubblica.
    Gli ordini arrivavano su Whatsapp, le consegne avvenivano nel pomeriggio: «Una signora mi ha detto che in 70 giorni ha visto soltanto me – ha raccontato Belcaro al quotidiano -. Le persone che si volevano bene si regalavano titoli tramite noi. Le vie delle consegne sono infinite. Ho scritto bigliettini, alcuni dettati, dediche su commissione. Fidanzati, figli lontani, amici, congiunti nel senso più largo del termine. E molti anziani: un saluto e un racconto dalla finestra che durava anche venti minuti, magari con un bicchiere in mano».
    Oggi, Nunzio Belcaro e i suoi, con la semplicità che li contraddistingue da sempre, hanno affidato ai social il commento all’articolo: «Abbiamo cominciato subito, a marzo, in una città surreale, in un mondo sospeso. I pensieri erano tutti bui, perché le librerie fanno fatica senza bisogno di pandemie. Sembrava ingestibile – ammettono -. Abbiamo fatto un passo alla volta. Che poi se ci pensate Ubik gioca con il latino ubique che vuol dire ovunque. E ovunque siamo andati per davvero. Eravamo luogo di assembramento, abbiamo una voglia matta di tornare ad esserlo, riabbracciare tutti voi, di stare stretti in libreria, di veder i bimbi dei nostri laboratori colorare. Ma intanto quella comunità che abbiamo messo in piedi ha deciso di parlarsi attraverso di noi. Ed è diventata una bella storia. Oggi in prima pagina su Repubblica, Catanzaro e la Calabria mandano i libri. Continueremo a portarveli a casa per sempre, lo faremo noi librai, lo farò io in prima persona – conclude Belcaro -. Grazie a tutti voi, abbiamo ancora tanta strada da percorrere e fatiche da affrontare. Insieme, come sempre».

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