Sant’Antonio, incisioni, pergamene e canivet nel libro dello studioso Antonio Iannicelli

Il prezioso ed elegante testo riproduce artistiche e antiche immagini del Santo, provenienti dalla sua collezione privata, datate 1600-1800

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    Un peculiare libretto che riproduce antiche pergamene, incisioni e canivet di un santo molto venerato: Sant’Antonio di Padova. Lo ha curato Antonio Iannicelli, componente dell’Associazione Collezionismo Vario di Catanzaro, che nel Capoluogo ha promosso, nel corso degli anni, la conoscenza e la valorizzazione di aspetti di vita della Città, passioni e memorie, glorie ed onori tolti dall’oblio collettivo. Da diversi anni Iannicelli, durante la “Tredicina” del Santo, cura l’allestimento, presso la Chiesa del Monte dei Morti e della Misericordia di Catanzaro, di mostre a tema sul Santo. Nel corso degli anni abbiamo potuto ammirare le immagini di antiche processioni, la produzione letteraria popolare, le ammirevoli fattezze del Santo nelle rappresentazioni artistiche in Calabria, e finanche un Recital con esecuzione di canzoni popolari da parte dei giovani coniugi Andrea e Lucia Bressi; manifestazioni tutte accompagnate da opuscoli di collegamento.

    Quest’anno, impossibilitato dalle prescrizioni dettate dal Covid 19, l’autore ha deciso di omaggiare “gli amici e quanti pregano, con sincera devozione, Sant’Antonio di Padova”, con un prezioso ed elegante libretto riproducenti artistiche e antiche immagini del Santo, provenienti dalla sua collezione privata, datate 1600-1800. Sotto ogni immagine, pergamena, canivet, litografia, l’autore ha riportato interessanti notizie riguardanti il materiale, i procedimenti di stampa, le tecniche della produzione, l’iconografia, gli incisori e gli editori – a volte vere e proprie famiglie di artisti impegnati nel campo – aspetti e temi questi seguiti dai collezionisti e dagli studiosi che cercano, attraverso le immaginette sacre di ricostruire un pezzo di storia.

    Sfogliando questo prezioso libretto, il lettore coglie l’aspetto più singolare e forse meno conosciuto dei santini: la loro bellezza artistica realizzata, nel corso dei secoli, da svariati autori, dai Fiamminghi ai Tedeschi, dai Francesi agli Svizzeri fino ad arrivare agli Italiani. Vediamo riprodotti pergamene e canivet, provenienti da monasteri, realizzati intorno ad una parte centrale costituita da una vera e propria miniatura del Santo. Questa produzione conventuale di artistici manufatti, destinata a particolari benefattori o realizzata in speciali ricorrenze, si caratterizza per la presenza di decorazioni risultanti da un fitto e delicatissimo intaglio della carta sulla quale è eseguito il dipinto. Per lo più si tratta di piccole immagini miniate contornate da motivi simbolici  del mondo vegetale o animale intagliati. Veri e propri capolavori d’arte, divenuti oramai rari.

    Sono presenti nel libretto anche immaginette Settecentesche punzecchiate con aghi, incisioni colorate a mano, fino ad arrivare a quelle realizzate la prima metà dell’Ottocento: il santino “merlettato” di produzione francese, ma presente in tutta Europa e molto ricercato in Italia.

    L’autore, nel presentare alcuni pezzi della sua collezione, ha colto l’occasione per far conoscere ai suoi amici anche antiche preghiere rivolte a Sant’Antonio nel corso dei secoli, volendo realizzare, attraverso una forma virtuale di condivisione nella preghiera, l’unione con i devoti. In un momento così triste dominato dalla Pandemia quella di Iannicelli è un’idea quanto mai bella, come riporta Monsignor Cantisani, Arcivescovo Emerito di Catanzaro-Squillace,  nella presentazione di questo “piccolo dono, ma prezioso ed originale”.

    Rinnovando sentimenti di amicizia e stima, l’autore, con grande commozione, ha consegnato al guardiano del Convento della Chiesa del Monte dei Morti e della Misericordia di Catanzaro, Padre Giuseppe Sinopoli,  copia del libretto per i Frati. Come la popolazione di Catanzaro saprà, dopo la festa del Santo il Convento del Monte chiuderà i battenti e gli ospiti saranno destinati, per esclusiva volontà dei Superiori, per altre strutture, lasciando il Capoluogo privo dell’Ordine dei Cappuccini e dell’assistenza caritatevole dei Frati.

     

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