Regione Calabria: le “Notti sicure” della presidente Santelli

Illustrato il progetto per aiutare il popolo della notte a raggiungere in treno o in bus i luoghi della movida. Lo strano caso della tratta Soverato-Catanzaro non considerata

  • Mamma, questa sera vado a ballare.
  • No, gioia mia, lo sai che poi non dormo più, che sto in ansia…
  • No, mamma, non ti devi preoccupare che la Santelli ha detto che puoi dormire tranquilla… Ha fatto pure lo spot: “Notti sicure”. È bellissimo, anche se non c’è Raoul Bova. Dice che i ragazzi e le ragazze, e anche oltre se per caso, possono andare tranquilli su treni e bus dalle 10 di sera fino alle 5 e mezza di mattina. Mammà, sei contenta?
  • E va bene, che ti devo dire, se lo dice Zia Jole … Però io una preghierina la faccio pure, che non guasta mai.
  • Ah, se per questo, ci pensa pure Zio Spirlì, che la parola “Santa” di intercessione ce la mette sempre.

 

Il film potrebbe intitolarsi “Gruppo di famiglia in un interno”, se solo non ci avesse già pensato Luchino Visconti. Ma è la sceneggiatura esatta che ha immaginato, per sua ammissione, Jole Santelli, con l’intento ambizioso, eppure terra terra, di intromettersi negli intramoenia famigliari dei calabresi, in una stagione particolare, in un argomento particolare che certo impegna realmente pensieri e sentimenti di molti, genitori tanto, figli meno. Comunque, questi gli intenti lodevoli dell’iniziativa presentata dalla presidente questa sera nella Sala Verde della Cittadella regionale, accompagnata al tavolo dall’assessora ai Trasporti Mimma Catalfamo e dal vicepresidente e assessore Nino Spirlì, nonché membro onorario, della Gioventù, o delle Politiche giovanili che dir si voglia. E davanti una platea di sindaci, compresi Catanzaro e Vibo Valentia, i responsabili di Trenitalia – quelli che una volta erano i “padroni del vapore” – e i titolari di alcune delle principali aziende di trasporto su gomma. Dal 24 luglio si inaugura l’offerta del trasporto notturno di bus e treni che per tutta la stagione estiva permetterà al popolo della movida di raggiungere discoteche, dancing, lidi, piazze e borghi delle mete balneari calabresi. L’intento è anche quello di riconsiderare l’idea stessa di trasporto pubblico, che in Calabria è associato a disservizio e scomodità, per dargli una verniciata di modernità, ecologia e, soprattutto sicurezza. Regione, Ferrovie dello Stato e Società di trasporto hanno allegato alla comunicazione un prospetto delle tratte attivate, che toccano le principali mete del divertimento notturno calabrese: da Melito Porto Salvo a Soverato, da Isola Capo Rizzuto a Catanzaro, da Roseto Capo Spulico a Schiavonea sulla costa ionica, e da Amantea a Praia a Mare, da Pizzo -Vibo a Nicotera, da Gioia Tauro a Reggio Calabria. Sono oltre 80 le località turistiche marine coinvolte nel progetto. Dove le rotaie non possono ancora garantire un servizio suppletivo e complementare, per vetustà delle tecnologie o per lavori intercorrenti, come nel caso della linea ionica, si ovvierà con i bus delle principali aziende con le quali la Regione ha contratti di servizio. Un’iniziativa che ha già dato i suoi frutti in Emilia-Romagna e che “speriamo – ha detto la presidente Santelli – i giovani e i loro genitori sappiano sfruttare, visto il costo irrisorio del biglietto, lasciando le auto a casa, specie in quelle zone dove sulle strade, penso alla Statale 18 o alla Statale 106, in tanti perdono la vita. Un invito alla responsabilità che faccio anche rispetto agli assembramenti nei locali, per i quali sono molto preoccupata e impressionata. A maggio in pochi scommettevano su una estate così. Godiamocela, ma con un minimo di criterio e senza esagerazioni”.

Sono intervenuti sindaci, per esempio di Vibo Valentia Maria Limardo, o di Catanzaro, anche nella veste di presidente della Provincia, Sergio Abramo. Così come i primi cittadini di Locri, di Sellia Marina, il presidente dell’associazione dei bus di linea, poi Domenico Scida direttore di Trenitalia in Calabria, i rappresentanti dei locali da ballo. A loro si è rivolto Spirlì chiedendo di organizzare delle navette che dalle stazioni possano portare i giovani davanti i locali. Gli interventi sono stati tutti molto favorevoli all’iniziativa, e su questo nulla quaestio. Solo, non guasterebbe un po’ di misura nelle lodi per “l’instancabile” Santelli, che non fa riposare i poveri assessori per le sue brillanti nonché inesauste idee, cosa per la quale addirittura Maria Limardo pensa di allestire alla bisogna un lettino tante le volte che deve correre in Regione risucchiata dal vulcanico gorgo presidenziale. Anche Sergio Abramo si inerpica in sperticati apprezzamenti verso una presidente “persona libera che non dà appuntamenti per fare favori”. Anche se, per dire il vero, una riserva per il piano presentato il sindaco di Catanzaro dovrebbe averla, soprattutto se quanto segue si mette in confronto con la particolare attenzione che la presidente riserva a Sangineto, meta turistica della gioventù cosentina, ormai affermata come “la capitale del divertimento calabrese”, Santelli dixit. Dagli anni Ottanta i treni non si fermano alla stazione di Sangineto, ricorda preoccupata la nota dell’ufficio stampa: “Trenitalia accogliendo la richiesta del presidente Santelli, ha verificato che non ci sono i tempi per ripristinare le condizioni di sicurezza della stazione. Pertanto, per raggiungere Sangineto nei week end dal primo agosto il popolo giovanile della notte avrà a disposizione una navetta su gomma che partirà da Belvedere”.

Dicevamo che un po’ di risentimento il sindaco di Catanzaro avrebbe potuto provarlo, per confronto con l’attenzione che riceve la sua città. Dalle schede allegate, le corsie su cui si sviluppano i corridoi notturni della movida si dipanano per tutta la costa, con la sola eccezione per il tratto di strada, asfalto o rotaia non importa, che da Soverato porta a Catanzaro e viceversa. Forse una svista, si spera. Oppure un problema evitato, perché a quel punto, con una corsa notturna che da Soverato porta al quartiere marino di Catanzaro, sarebbe stata necessaria una navetta notturna per Catanzaro centro. Troppo lusso?