Catanzaro dopo covid, Alessandro Grande: “Investire sulla tecnologia come diffusore di cultura”

È regista e sceneggiatore, Dottore in Scienze dello Spettacolo e Produzione Multimediale, insegna regia e storia del cinema presso l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro

Regista e sceneggiatore, ha vinto il David di Donatello. Alessandro Grande risponde all’appello lanciato dall’Assessore alla Cultura, Ivan Cardamone, per immaginare la Catanzaro del dopo Covid, attraverso il forum virtuale dedicato a progetti e idee per la città del futuro.

CHI E’ ALESSANDRO GRANDE

Alessandro Grande è nato a Catanzaro nel 1983. È regista e sceneggiatore, Dottore in Scienze dello Spettacolo e Produzione Multimediale, insegna regia e storia del cinema presso l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Ha vinto il David di Donatello con il cortometraggio “Bismillah” (2018), il Premio Federico Fellini con il cortometraggio “Margerita” (2014) e il Premio Amnesty International, con il cortometraggio “In My Prison” (2011). Con i suoi ultimi tre cortometraggi ha vinto oltre 150 premi in tutto il mondo. Il suo ultimo cortometraggio, “Bismillah”, è il vincitore del David di Donatello 2018 per il miglior cortometraggio, il più importante premio italiano, ha vinto anche il Festival del cinema italiano di Seoul (Corea del Sud), il Giffoni International Film Festival, il Festival del Cinema Italiano de Madrid. Il cortometraggio è stato selezionato al Toronto International Film Festival – Kids, al Busan International Short Film Festival (Oscar Qualify) e ha rappresentato l’Italia agli Oscar 2019 nella categoria Cortometraggi.

“INVESTIRE SULLA TECNOLOGIA COME DIFFUSORE DI ARTE E CULTURA”

“Ho accolto con piacere l’invito dell’amministrazione comunale a offrire un mio personale contributo al forum sulla Catanzaro del dopo-Covid, nella certezza che ogni occasione di dibattito possa essere un motivo di arricchimento. Negli ultimi anni ho notato una città più viva rispetto al passato e questa iniziativa dimostra che c’è la volontà e l’interesse di continuare a fare bene e ascoltare la gente. Nonostante la pandemia abbia avuto una frenata, per il prossimo futuro sarà necessario non solo mantenere alta la guardia e confidare nel buon senso civico dei cittadini, ma per esempio sviluppare e sostenere un’alternativa alla promozione culturale e artistica nella sua forma “live”.

In questo periodo nel mio settore, sono molti gli eventi nazionali e internazionali che si svolgono in remoto; masterclass, festival di cinema, workshop e acquisizioni dei film on demand. In un presente dominato dalla tecnologia, utilizzarla il più possibile come diffusore di arte e cultura non può che rappresentare un’arma in più, nell’attesa che gli eventi pubblici, proiezioni, mostre e incontri, riprendano a pieno regime perché, come sappiamo, non potranno mai essere sostituite da nessun altro mezzo. Per cui sarebbe opportuno secondo me, investire in maniera cospicua sulla rete, sfruttando ogni possibilità che offre, sia come promozione culturale, ma anche come possibilità di fare servizio sociale.

Può velocizzare ad esempio pratiche burocratiche ed evitare così assembramenti in uffici e spazi piccoli, limitando quindi il più possibile i contatti tra pubblico e lavoratori, ad eccezione di una determinata fascia d’età, magari poco avvezza all’utilizzo degli strumenti tecnologici. La rete può essere, a prescindere da un eventuale ritorno della pandemia, una possibilità e opportunità da sfruttare. Perché non farlo?”.