Il poeta Franco Mustari: ”La Madre dei Caduti: ora ‘reinterpretiamola’ con l’Accademia di Belle Arti”

'Sarebbe davvero importante completare finalmente l’opera con la sua parte mancante. Il mio accorato appello è di procedere in tal senso. Lo dobbiamo alla nostra città per onorarne la memoria, la storia ed il suo orgoglio'

Riceviamo e pubblichiamo a seguire l’intervento di Franco Mustari, poeta dialettale 

Accolgo con immenso piacere ed anche con un barlume di speranza l’intervento apparso in data odierna sulla Vostra testata, vergata dall’avvocato Nunzio Raimondi, avente ad oggetto l’illuminazione della statua della Madre Celeste collocata sul Duomo di Catanzaro e la ricollocazione della madre “calabrese” nel suo posto originario, per la quale sin dagli anni scorsi, con diversi interventi pubblici, ho intrapreso una battaglia che per me è impossibile abbandonare.

Mi riferisco all’ormai indifferibile riposizionamento della Madre dei Caduti.

Il fatto che di tanto in tanto se ne parli mi rincuora e mi fa credere che in tanti ambienti cittadini è maturata l’idea di non fare cadere la questione nel dimenticatoio a cui troppo spesso, in tanti ambiti, i catanzaresi si sono rassegnati.

L’amministrazione comunale, pur essendo stata sollecitata più volte, dal sottoscritto e da consiglieri comunali avvicendatisi negli anni, ha lasciato inascoltati tutti gli appelli, dando priorità ad altri tipi di intervento, anche quando si sembrava vicini ad una svolta risolutiva, attingendo dalle risorse economiche disponibili per la recente ristrutturazione di piazza Matteotti.

A gran voce chiedo di riportare la madre del Soldato al suo posto, di riportarla in vita, facendo in modo che possa tendere, simbolicamente, di nuovo le braccia ai suoi figli ed alla Vergine che domina il Duomo.

Come detto più volte si potrebbe procedere con una reinterpretazione della stessa, eventualmente con la determinante collaborazione dell’Accademia delle Belle Arti, i cui vertici, in passato, hanno più volte dato piena disponibilità allo scopo.

Di fatti, la statua della Madre, collocata inizialmente ai piedi dei Caduti, fu danneggiata dalle bombe dell’agosto 1943 e posta nel Tribunale. Successivamente fu verosimilmente fusa per la realizzazione della statua “Giustizia e Libertà, ultime dee superstiti” che si trova presso la Corte di Appello di Catanzaro.

Ovviamente risulta impossibile  riportare la statua originale al suo posto, non essendo più esistente. Tantomeno si potrebbe riprodurla nelle sembianze originali, perché si incorrerebbe nella realizzazione di un falso d’autore.

Tuttavia si potrebbe realizzare una reinterpretazione della statua stessa, al fine di completare finalmente l’opera con la sua parte mancante.

Il mio accorato appello è di procedere in tal senso. Lo dobbiamo alla nostra città per onorarne la memoria, la storia ed il suo orgoglio. 

L’avvocato Nunzio Raimondi sottolinea correttamente come l’identità di un popolo si costruisca sui valori, io rilancio affermando, ancora una volta, che un popolo che non ha memoria e rispetto per ciò che è stato, non ha nemmeno futuro.

(in foto un particolare del monumento)