La giovane artista Sara Lia espone nell’Istituto Penitenziario di Catanzaro

Ha consegnato un suo dipinto ispirato al libro di Fabio Valenti “Dolci (C)reati” alla direttrice della Casa circondariale “Ugo Caridi” di Catanzaro Angela Paravati

La giovane artista Sara Lia, studentessa dell’Istituto alberghiero di Taverna –  appartenente all’IIS “Rita Levi Montalcini” di Sersale la cui dirigente è Cristina Lupia –  accompagnata dalla docente di Lettere Chiara Fera, ha consegnato il dipinto ispirato al libro di Fabio Valenti “Dolci (C)reati” (Città del Sole edizioni) alla direttrice della Casa circondariale “Ugo Caridi” di Catanzaro Angela Paravati.

Il dipinto, già mostrato durante la presentazione del libro a Taverna in occasione della fiera del libro Gutenberg, è stato esposto nel laboratorio di pasticceria realizzato nel penitenziario su iniziativa della direttrice. Il libro – che, curato dall’avv.Tirinato, raccoglie le tante ricette sperimentate negli anni e la cui prefazione è del pasticcere di fama internazionale Luca Montersino – racconta la storia di Valenti, detenuto nel circuito di massima sicurezza che, spinto dalla passione per la pasticceria, ha costruito da sé gli strumenti in cella, fino a quando la sua perseveranza si è trasformata in occasione di riscatto. Il dipinto rappresenta un uomo  aggrappato a dei palloncini sormontati da dolci prelibati.

« I sogni – ha detto Sara Lia – quasi sempre aiutano a sollevarci dagli abissi in cui ci troviamo. In questo quadro ho voluto raffigurare un sogno di libertà che si realizza, perché la libertà e la felicità non si trovano in nessun luogo al di fuori di noi. La libertà è anche essere se stessi, e a farci sentire noi stessi è ciò che amiamo e che sogniamo di fare. Io, attraverso il mio sogno, ho voluto rappresentare il sogno di qualcun altro, ed è stato bellissimo». La prof.ssa Chiara Fera ha ringraziato la direttrice dell’istituto penitenziario «per averci dato l’occasione di vivere un’esperienza significativa, tanto sul piano umano quanto su quello didattico, in cui l’arte e la letteratura hanno incontrato una realtà complessa come quella del carcere foriera di molti spunti di riflessione».