La carta e il marmo, la finzione e la realtà: al March di Villa Margherita la mostra di Bix

“Catanzaro: l’illusione e il tempo” di Fabio Bix, poliedrico artista bresciano. Si potrà visitare dal 12 ottobre al 12 dicembre

Tutto sembra ma non è nella mostra “Catanzaro: l’illusione e il tempo” di Fabio Bix, visitabile dal 12 ottobre fino al 12 dicembre, al March, il Museo archeologico e numismatico in Villa Margherita.

mostra Bix

In esposizione ci sono le stampe degli scatti fotografici – fatti con il proprio cellulare – delle opere effimere del poliedrico artista bresciano.

Si tratta di fazzoletti di carta “scolpiti” con della semplice acqua, per un’altezza di 15 cm, posti su un basamento di legno dipinto da sembrare marmo che, resi eterni dallo scatto, vengono poi gettati via.

La particolarità dell’arte di Bix è infatti non solo nella singolarità delle sue sculture, quanto nel dialogo che riescono a instaurare con gli scorci delle città che fanno da sfondo: Catanzaro – con il Teatro Politeama, il Parco della biodiversità, il Cavatore, piazza Prefettura, Palazzo de Nobili, la chiesa e il complesso San Giovanni -, è infatti una delle tappe di un viaggio partito da New York e approdato poi, tra le altre, a Parigi, Roma e Gerusalemme, in cui l’artista riesce a disorientare, regalando illusioni e fermandole nel tempo, appunto.

Assente per motivi personali al taglio del nastro di questa mattina, l’eclettico Bix ha partecipato comunque con un contributo video alla preview per la stampa: l’artista ha spiegato come il progetto – esposto in due sale, una dedicata a Catanzaro, l’altra alle metropoli sopraccitate – sia nato per un’esposizione da svolgersi a fine 2020, poi rinviato per la pandemia globale.

«Siamo praticamente entrati in un limbo di sospensione e indeterminatezza che ormai caratterizzano la nostra vita in quest’ultimo periodo – ha affermato Fabio Bix -. Abbiamo potuto sperimentare un tempo che prima del Covid non conoscevamo: il titolo della mostra è proprio l’illusione. E oggi è un nemico invisibile che in quanto tale fatichiamo a dargli corpo o concretezza».

Ma chi è Fabio Bix? «E’ tante cose – è stata la risposta della curatrice della mostra, Chiara Candellone Sticca -. Non è un pittore ma dipinge, non è un fotografo ma fa delle foto meravigliose, non è uno scultore ma scolpisce e modella.

E’ un artista a tutto tondo, la cui peculiarità è di darci l’illusione di ciò che ci viene proposto. E ci lasciamo cullare dalla sua utopia, nella nostra memoria così i luoghi diventano per sempre e creano nella nostra mente una solida realtà».

La mostra di Fabio Bix – ideata da Ilaria Sergi di Indoor contemporary e promossa dalla ArtBit – è stata realizzata dalla 4Culture.Srls con il contributo della Regione Calabria e i patrocini della Provincia e del Comune di Catanzaro: «Nei quattro anni di collaborazione con la 4Culture – ha commentato l’assessore alla Cultura del Comune, Ivan Cardamone -, abbiamo seguito insieme un percorso fatto di armonia e risultati. Oggi abbiamo una ulteriore prova di come si lavori con passione, professionalità e competenza.

Questa esposizione riesce a esprimere tanto: questi scatti testimoniano la valenza e la caratura artistica della città. Il settore cultura può dare tanto a Catanzaro, in termini di crescita. Non sono solo le infrastrutture a farlo, è miope pensarlo».

«La parola chiave che ci ha permesso di superare questo momento complesso dovuto alla pandemia mondiale, in cui il settore cultura è stato tra i più penalizzati, è stata tenacia – ha detto quindi Simona Cristofaro, titolare della società 4Culture insieme ad Antonio Alessio Vatrano -. Abbiamo anche sacrificato la nostra vita personale, ma siamo qui. Mi spiace sia assente la Provincia – il Museo è provinciale, ndr –, ci sarebbe piaciuto ci fosse per lanciare la ripartenza della più antica istituzione museale calabrese, cosa che in pochi conoscono».

Cristofaro ha anche anticipato che nelle prossime settimane, parallelamente all’esposizione di Bix, ci saranno in collaborazione con Artemide, un percorso di trekking urbano, ma anche laboratori sperimentali, anche tattili per gli ipovedenti.

«Sono stati anni di grandissime iniziative – ha chiuso gli interventi Andrea Perrotta, presidente di ArtBit -, realizzate in grande sinergia con le istituzioni. Ma adesso siamo arrivati a un livello di difficoltà tale nella cultura che c’è bisogno di competenze. Serve una organizzazione strategica giusta anche nella messa a posto dei contenitori culturali, e dare la possibilità di avere certezze quando ci sono dei bandi. La cultura è ormai segnata da obblighi e cofinanziamenti che in questi periodi sono molto gravosi».