Il generale catanzarese Schipani e il nuovo libro “Storie di Briganti del Sud Italia”

Nuovo prodotto editoriale della Local Genius numero 7 della fortunata collana Radici

Il generale Giuseppe Schipani, originario di Catanzaro e di famiglia nobile, fu uno dei martiri della Repubblica Napoletana del 1799 (venne decapitato il 19 luglio). In quanto comandante militare fu impegnato nel contrasto dell’Esercito della Santa Fede, guidato dal cardinale Fabrizio Ruffo di Bagnara, protagonista della reazione filoborbonica che soffocò nel sangue il tentativo rivoluzionario repubblicano. Il Ruffo, passato dalla dalla Sicilia alla Calabria con l’alto incarico di Luogotenente del monarca Ferdinando IV di Borbone e con il preciso e difficile mandato di restaurare il regno, proprio in Calabria organizzò le truppe controrivoluzionarie e lealiste progressivamente infoltite da nuovi arrivi, comprese bande brigantesche. Il Cardinale utilizzò la potente leva della difesa della religione cristiana contro i giacobini francesi e napoletani, e così incitò il popolo a difesa della monarchia. L’Esercito della Santa Fede, giunto in Napoli nel giugno 1799, si rese protagonista di tremende violenze e rappresaglie, così come del resto era già avvenuto durante la risalita dell’Italia meridionale partendo dalla Calabria.

Del generale Giuseppe Schipani si parla, tra l’altro, nel volume edito da Local Genius intitolato “Storie di Briganti del Sud Italia” (collana “Radici”), che ha dato spazio a una riedizione del famoso testo di Alessandro Dumas padre intitolato “Cento anni di Brigantaggio nelle Province meridionali d’Italia” che vide la luce nel 1863, quando il geniale intellettuale francese risiedeva a Napoli e dirigeva “L’Indipendente”, giornale filogaribaldino e antiborbonico. L’opera di Dumas, narratore di straordinario livello, conserva intatta la propria freschezza, ed è accompagnata da una lunga introduzione di Massimo Tigani Sava, giornalista e saggista calabrese impegnato da anni nella riscoperta delle radici identitarie dell’antica Magna Grecia. Molto curata anche la bibliografia. Si ricordi che il tema del Brigantaggio meridionale è sempre molto attuale in quanto legato ad un altro argomento di straordinaria attualità, sintetizzabile nel concetto di Questione Meridionale e nell’ambito del quale esiste una spesso drammatica Questione Calabrese, le cui piaghe purulente sono giunte fino ai giorni nostri. Diversi i famosi briganti calabresi di cui si tratta nel volume: Nicola Gualtieri detto Panedigrano, nato a Conflenti; Marincola Panzanera, brigante, capobanda, protagonista dell’orribile saccheggio di Crotone nell’ambito delle menzionate vicende legate all’Esercito della Santa Fede; Francatrippa (Giacomo Pisano, nato a Pedace, oggi Casali del Manco), brigante e capobanda noto per una particolare ferocia; Lorenzo Benincasa, nato a Sambiase, oggi Lamezia Terme, brigante e brutale capobanda, dominatore del bosco di Sant’Eufemia; Paolo Mancuso, detto Parafante, nato a Serra di Scigliano, brigante e temutissimo capobanda; Francesco Moscato, detto “U Vizzarru”, il Bizzarro, nato a Vazzano, brigante e crudele capobanda.

Il generale Giuseppe Schipani, coraggioso protagonista e martire della Repubblica Napoletana, fu al comando di truppe impegnate nel tentativo di frenare la marcia dell’Esercito della Santa Fede verso la capitale. Il Dumas narra della vicenda di Castelluccio, presso Salerno, descrivendo tra l’altro il carattere di quest’uomo «testardo, violento, cuore leale che spingeva il coraggio fino alla temerità», nonché molto «orgoglioso». «Orgoglio – sottolinea lo straordinario narratore francese – che costò caro alla Repubblica. Schipani stimava viltà l’attenersi al consiglio altrui». I riferimenti alla Calabria e a tante personalità calabresi sono numerosi nel volume “Storie di Briganti del Sud Italia”, in vendita a soli 10,00 euro e n. 7 della fortunata collana “Radici” di Local Genius.